Le migliori poesie di Ada Ferrante

Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Brunason

Il silenzio

Il silenzio parla.
Si, è vero.
Il silenzio parla.
Questa è una grande verità.
Un vero mistero.
Il silenzio può essere imbarazzato, insicuro.
O ancora timoroso.
Il silenzio può essere delicatezza
o riserbo.
Può essere indignato o irato.
Oppure arrogante.
Il silenzio può essere empatico.
Consolante e amante.
Il silenzio può significare rifiuto.
O può essere dono.
Il silenzio può voler dire
fare spazio all'altro.
Il silenzio, privo di parole
ma colmo di suoni
che un cuore aperto e amante
sa udire.
Perché lo vuole.
Non ditemi mai più che non capite il mio silenzio.
Io parlo nel silenzio.
Ada Ferrante
Composta nel gennaio 2010
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Brunason

    Se fossi...

    Se fossi un albero,
    sarei un salice piangente.

    Flessibile ed etereo.
    Il salice cresce
    sempre più ondeggiante.
    Alto e slanciato.
    E così sottile
    da apparire inconsistente...

    Molto delicato.
    Oscillante dolcemente
    ad ogni alito di vento.
    Eppure...
    è resistente e tenace
    perfino nella tempesta.

    Non ho mai visto un salice abbattuto
    Nemmeno dopo una temporale.

    Al contrario,
    ho visti pini possenti,
    abbattuti, sradicati.
    Divelti e atterrati
    da forti venti.

    Alti e maestosi,
    si ergono fino al cielo.
    I rami mai sfrondati
    oltremisura si allungano
    e mutano l'antica condizione.
    Le piante ormai fragili appaiono.
    Trasformata è l'apparente solidità.

    Non io ho scelto
    se sottilissimo salice apparire
    o stabile quercia.
    Forse altro avrei scelto.
    Ada Ferrante
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Brunason

      Ritratto d'autore

      Non smetterei mai di guardarti.
      Ogni giorno di più,
      ti tengo per mano.

      Quando stanco ti siedi,
      vorrei sfiorare il tuo volto.
      E spianare ogni ruga.

      Silenziosa, ti parlo
      Il linguaggio del cuore.
      Furtiva, ti abbraccio.

      Mi accorgo che a volte
      il mio fiume di parole
      irruente ti sorprende.

      Se mi vedi lontana,
      ti sembro perduta.
      Non temere, ci sono.

      Per parlarmi di te,
      silenzioso, mi guardi.
      Eppure ti ascolto.

      Vicina, ti sfioro.
      Maliziosa, ti sorrido.
      Sono tutta per te.

      Quando mi guardi e sorridi,
      oggi e sempre mi seduci.
      E sorrido con te.

      Io ti guardo e ti vedo,
      familiare mistero.
      Com'è bello star con te.
      Ada Ferrante
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Brunason

        Un vero amico

        Un soffio gelido
        giunge al mio cuore.
        Il respiro s'arresta,
        poi riprende, impazzito.

        Una parola, uno sguardo.
        Una lieve omissione.
        Il cuore sussulta,
        una piaga si apre.

        Un tenue giudizio
        pervade ogni cosa.
        Ogni singolo gesto
        sa di contesa.

        Che dire?
        Che fare?
        È meglio parlare?
        O forse tacere?

        Mi struggo,
        mi sciolgo
        in lacrime amare.
        Ho perso un amico!

        Che è stato, chi ha osato?
        Perché è accaduto?
        Non credo neppure
        d'averlo attirato!

        Mi dolgo,
        mi perdo,
        in oscuri tormenti.
        Poi rompo il silenzio.

        Un fiume s'effonde:
        L'amaro dolore
        disperde ogni traccia
        di grazia e dolcezza.

        Così nel patire
        divengo anche un riccio.
        Pungente e sincero:
        un vero guerriero.

        Passano i giorni,
        la pena si scioglie.
        Il cuor si consola:
        tornata è la pace!
        Ada Ferrante
        Composta martedì 6 dicembre 2005
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Brunason

          Cosa rimane

          Cosa rimane
          di un attimo di paradiso?

          Un incontro fugace,
          intenso,
          sincero.

          Cosa rimane
          se vai avanti
          senza voltarti indietro?

          Passi veloci,
          furtivi
          mendaci.

          Cosa rimane
          se fuggi te stesso
          e la tua anima rinneghi?

          Non un vago rossore,
          un battito di ciglia,
          un fremito del cuore.

          Bugie, follie,
          timori spenti,
          inconfessabili.

          Muto a te stesso.
          Sordo al mio pianto.
          Indifferente al mio cuore.

          Alla tua sete incurante.
          Separato, distaccato,
          Immemore.

          Ci legava un dolce comunione.
          Tenerezza, attenzione.

          E ora
          siam divisi,
          Spezzati, sospesi.

          Và...
          e non voltarti indietro.
          Và...

          Hai chiuso il cuore.
          Non sai cos'hai davanti.
          Non posso che restare indietro.
          Ada Ferrante
          Composta mercoledì 7 aprile 2010
          Vota la poesia: Commenta