- Stefan: Elena, cosa posso fare? Cosa posso fare per aiutarti? Farei qualunque cosa. - Elena: Puoi fare in modo che dimentichi? - Stefan: Elena... - Elena: Stefan, ti prego. Non so se potrà mai superare questo dolore. Voglio che dimentichi tutto ciò che è successo. - Stefan: Se lo faccio, non ti garantisco che funzionerà... Per ciò che sono. Per come vivo. Non ho le capacità di farlo correttamente. - Damon: Posso farlo io. Se è questo ciò che vuoi. - Elena: È quello che voglio.
Forse vi interessa l'uomo che si spoglia? È un simpatico spettacolo ed è anche uno studio utile di psicologia, rivela il carattere: dimmi come ti spogli e ti dirò chi sei. Voglio scrivere un libro su questo. I metodici si tolgono prima la giacca, i distratti i pantaloni, i romantici le scarpe.
Ai tabacchi c'è Georgette, la malata immaginaria. Quando non ha l'emicrania, ha il nervo sciatico infiammato. Non le piace la frase: "Sia benedetto il frutto del ventre tuo". Ecco Gina, collega di Amélie. Sua nonna era guaritrice. Le piace scrocchiarsi le ossa. Serve un Kirsch [?] al lampone a Hipolito, lo scrittore fallito. A lui piace soprattutto vedere in tv un torero che si fa incornare. Il tizio che li osserva truce è Joseph, un amante geloso respinto da Gina. Passa le giornate a spiarla per vedere se c'è un altro. La sola cosa che gli piace è schiacciare le palline della plastica da imballo. In ultimo c'è Philomène, l'hostess. Amélie le tiene il gatto Rodrigue quando lei parte. A Philomène piace: il rumore della ciotola sul pavimento. A Rodrigue invece piace: essere presente quando si raccontano le favole ai bambini.