Scritta da: Claudia Di Lembo
in Frasi di Film » Drammatico
In vita mia non ho fatto che prevedere ogni pericolo: le donna possono essere imprudenti, ma l'uomo no.
dal film "Il Padrino" di Francis Ford Coppola
In vita mia non ho fatto che prevedere ogni pericolo: le donna possono essere imprudenti, ma l'uomo no.
Sì, stavo seduto a mangiarmi la focaccina, a bermi il caffè e a ripassare l'accaduto nella mia mente quando ho avuto quello che gli alcolisti definiscono il momento di lucidità.
Quando il nemico attacca, colpisce quelli che ami.
Speed, met, crystal, crank, merda, droga, botta, flash, fumare, tirare, bucarsi... dite come volete, è solo metanfetamina, è il solo motivo per cui sono qui.
A proposito, sai niente di uno che gira soffiando in un'armonica? Se lo vedi te lo ricordi. Invece di parlare, suona. E quando dovrebbe suonare, parla.
Non dovremmo negare che l'essere nomadi ci ha sempre riempiti di gioia. Nella nostra mente viene associato alla fuga da storia, oppressione, legge e noiose coercizioni, alla liberà assoluta, e la strada porta sempre a Ovest.
Abbiamo una casa nel New Jersey, abbiamo due figli, Annie e Josh. Annie non è un granché come violinista ma ce la mette tutta, è un tantino precoce, ma solo perché dice quello che pensa! E Josh... lui ha i tuoi occhi, non dice molto, ma sappiamo che è uno sveglio! Tiene sempre gli occhi aperti, sai, ci osserva sempre; qualche volta tu stai a guardarlo e ti rendi conto che sta imparando una cosa nuova... è come assistere ad un miracolo.
La casa è un casino, ma è nostra... ancora 120 rate del mutuo e sarà nostra! E tu presti assistenza legale gratuita, sì è così, assistenza legale gratuita, ma non ti crea problemi.
E siamo innamorati, dopo 13 anni di matrimonio siamo ancora incredibilmente innamorati, non mi permetti di toccarti se non lo dico.
Canto per te, non sempre, ma sicuramente nelle occasioni speciali. E noi abbiamo avuto la nostra parte di sorprese e magari fatto sacrifici, ma siamo rimasti insieme.
Vedi, tu sei migliore di me e lo starti accanto mi ha reso migliore.
Non lo so, forse è stato solo un sogno, magari sono andato a letto in una triste notte di dicembre e ho immaginato tutto, ma ti giuro che niente è mai stato più reale, e se ora sali su quell'aereo sparirà per sempre.
So che possiamo continuare con le nostre vite, ce la caveremmo benissimo, ma io ho visto quello che potremmo essere insieme e scelgo noi.
Ti prego Kate, una tazza di caffè, puoi sempre andarci a Parigi, solo, ti prego non stasera.
Come dice la Chiesa Cattolica il peccato mortale può essere assolto solo grazie all'atto della confessione, e a quanto sembra una certa principessina di recente ha avuto disperatamente bisogno di sfogarsi con qualcuno, e di certo lassù non si fanno discriminazioni.
La capacità di avere dei pensieri e non agire solo in base a quelli è ciò che distingue gli uomini dalle bestie.
Ai tabacchi c'è Georgette, la malata immaginaria. Quando non ha l'emicrania, ha il nervo sciatico infiammato. Non le piace la frase: "Sia benedetto il frutto del ventre tuo". Ecco Gina, collega di Amélie. Sua nonna era guaritrice. Le piace scrocchiarsi le ossa. Serve un Kirsch [?] al lampone a Hipolito, lo scrittore fallito. A lui piace soprattutto vedere in tv un torero che si fa incornare. Il tizio che li osserva truce è Joseph, un amante geloso respinto da Gina.
Passa le giornate a spiarla per vedere se c'è un altro. La sola cosa che gli piace è schiacciare le palline della plastica da imballo. In ultimo c'è Philomène, l'hostess. Amélie le tiene il gatto Rodrigue quando lei parte. A Philomène piace: il rumore della ciotola sul pavimento. A Rodrigue invece piace: essere presente quando si raccontano le favole ai bambini.