Scritta da: Claudia Di Lembo
in Frasi di Film » Commedia
I mariti sono la peggior categoria dopo i testimoni di Geova.
dal film "Tu la conosci Claudia?" di Massimo Venier
I mariti sono la peggior categoria dopo i testimoni di Geova.
- E cosa conteneva la sua valigetta?
- Documenti... si solo i miei documenti di lavoro...
- E lei che lavoro fa?
- Disoccupato...
Se credi nei tuoi sogni, puoi star certo che nessuna forza né un tornado né un vulcano né un ciclone potrà mai portarti via l'amore perché l'amore esiste per conto proprio.
Giovanni: Ti sembra il caso di andare a dormire con la maglietta di sforza?
Aldo: Eh... quella di Ronaldo era finita...
Rachel: Voi ci credete all'amore a prima vista?
Amiche: Si risparmia tempo!
Rachel: No, sul serio, appena conosci qualcuno entri in una stanza... e ti basta uno sguardo negli occhi per vedergli l'anima.
Luce: Ciao!
Rachel: No, non sei felice di vedermi, non puoi! Non voglio che sei felice di vedermi!
Luce: D'accordo!
Rachel: D'accordo? Sono qui perché non so cosa sta succedendo! Provo qualcosa per te, qualcosa che non posso assolutamente provare! Io sono sposata! Sono sposata santo cielo! Ho un marito, ho un uomo che è fantastico e non ho sbagliato niente!
[Interrotte, le due donne riprendono a parlare]
Rachel: Hai capito adesso? Luce devi capire! Non posso fare questo! Non posso assolutamente! Quindi qualunque cosa sia va fermata e va fermata subito! Hai capito? È finita!
[Va via; ma poi torna indietro e si baciano]
- Eric: Sei sicura di te eh?
- Bridget: quando so quello che voglio.
- Ezio: Adesso so che deve aver provato Giulio Cesare quando fu pugnalato dal figlio.
- Cesare: Bruto. Ezio: ecco bravo, Bruto, bruttissimo, molto brutto.
Mae Mobley è stata la mia ultima bambina. Nel giro di dieci minuti l'unica vita che conoscevo non c'era più. Dio dice che bisogna amare il nostro nemico. È difficile, però... Ma si può cominciare dicendo la verità. Nessuno mi aveva mai chiesto cosa provavo a essere me stessa. Quando ho detto la verità... Mi sono sentita libera. E ho cominciato a pensare a tutte le persone che conosco... e alle cose che ho visto e che ho fatto. Mio figlio Trilor diceva sempre che un giorno ci sarebbe stato uno scrittore in famiglia... Credo che sarò io.
La realtà non è all'altezza dei nostri sogni.