Scritto da: Giuseppe Cutropia
Domanda al mare cosa sia per lui la bellezza, e ti risponderà il chiarore della luna che ogni notte si riflette tra le sue onde. Domandalo al cielo, e ti risponderà le stelle che lo illuminano in una meravigliosa cornice. Ora, domandalo a me... chiedimi cosa sia la bellezza... ed io ti dirò che non esiste chiarore più seducente del tuo viso. Che non vi è stella più ammaliante dei tuoi occhi. Chiedimi cosa sia per me quella bellezza che ti lascia pietrificato, incapace di distogliere lo sguardo... e ti dirò che sei tu, angelo mio. Prova a guardare i miei occhi, per un istante... e l'unico riflesso che vedrai, sarà quello del tuo volto. Osservali ancora... non puoi non vederlo... non puoi non vedere che muoiono per te... solo nell'attesa di potersi perdere nel tuo sguardo... di poter annegare in questo oceano che sono gli occhi tuoi, invidia del più prezioso tra gli smeraldi. Questi miei occhi, ciechi al mondo ma che vedono solo te... che ti venerano... tu, unica dea di quel tempio che è il mio cuore... a tutto lo sguardo di un uomo può abituarsi... ma alla tua bellezza, alla tua sensualità, al tuo fascino che rapisce... cielo... no.
Composto sabato 21 novembre 2015

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