Scritto da: Gigliola Perin
Ho cercato di capire, ho dato la colpa del tuo cambiamento a me, a te e al lavoro. Ma la tua assenza, il mettermi sempre più da parte, ti ho ascoltato sentendo il dolore del fallimento nella tua voce. Mi sono messa da parte attendendo un cenno, non ho mai preteso nulla, se non attimi, ritagli di tempo rubati alla quotidianità, ma quegli attimi sono scomparsi giorno dopo giorno, ne hai sempre meno da dedicarmi, mille motivi per non farlo. Aiutami a capirti perché non ci riesco, giorno dopo giorno sono sempre più convinta che non ci sia solo il lavoro, sei cambiato così tanto. Hai dato la colpa a me del muro che hai costruito, io non so se tu possa immaginare il bene che ti voglio, ti vedo scrivere senza parlarmi e come scuse dirmi è l'unico modo che ho x parlarti. Già, ma sempre dopo tutto e tutti arrivo io, ti sento chiudere la porta davanti a me sempre più e non capisco. Le persone cambiamo con il tempo, tu ti sei trasformato e non so più chi tu sia. So che non risponderai nemmeno a questo, non so come tu passi le tue notti, io conosco le mie guardando il soffitto e sperando che arrivi il giorno ma una cosa te la posso dire, spero che ogni mia singola lacrima valga la tua serenità. Perché se io allungo le mani afferro solo il vuoto dei tuoi silenzi e questo è devastante.
Composto domenica 8 dicembre 2013

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