Post di Davide Bianco

Nato a svizzera
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- Papà, perché si dice "riposa in pace"?
- Tu pensa alla pace, cosa ti viene in mente?
- Non so, il silenzio, la tranquillità.
- Ecco, quella è la pace.
La pace è quella sensazione che non devi più stupire nessuno, la pace è non guardarsi allo specchio, e quella gioia dove stare con se stessi e la compagnia più gratificante. La pace è amare senza farsi notare, aiutare il prossimo senza che nessuno lo sappia mai. La pace è come il vento che respiriamo, invisibile.
La pace è quello che rimane dentro di noi, quello che ti porti dentro e proteggi da tutto e da tutti.
Eee figlio mio, la pace la pace, che meraviglia chiudere gli occhi e riuscire ancora ad amare quello che ti è rimasto dentro...
- Papà ma io dicevo di una persona che muore.
Infatti, la pace la si raggiunge nell'ultimo respiro, perché la morte non è altro che la pace che abbiamo desiderato in vita...
Davide Bianco
Composto martedì 27 novembre 2018
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    Non è facile trovare qualcuno che resta lì, dove volevi restare tu. Sai quante persone se ne sono andati dalla mia vita? Sai quanti "ci sarò sempre" e poi non ci sono mai stati. Sai, le persone quelle che ti dicevo, erano tutti pieni di sogni, di albe e tramonti di stelle e di lune, eppure io volevo trovare solo qualcuno che restava lì dove volevo restare io, al mare, e andare via lontano il più lontano possibile, con una barca di carta...
    Davide Bianco
    Composto venerdì 9 novembre 2018
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      Ci vogliono nove mesi, ma non basterebbero cent'anni per proteggerla una vita, dalle insidie, dalle invidie, dalle amicizie e dagli amori presunti, talvolta veri. Solo una madre lo sa quanto vale una vita. Noi possiamo solo immaginarla.
      Davide Bianco
      Composto martedì 28 agosto 2018
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        C'è stato un tempo che io ho amato veramente. Perché veramente puoi amare poche volte. Un tempo che è passato, che se ne andato, che mi ha arricchito, che mi ha reso fortunato, come se avessi trovato l'oro in mezzo alla strada o in fondo all'oceano. C'è stato un tempo che ho avuto la possibilità di scegliere, di guardare con occhi di un bambino, di essere sorpreso, felice. C'è stato un tempo che ho baciato l'anima, senza sfiorarne le labbra, e non è facile baciarla l'anima, puoi farlo solo se dimentichi "te stesso, se la guardi anche quando chiudi gli occhi, se la sfiori, se la accarezzi e già ti manca. C'è stato un tempo, uno di quelli che passano solo una volta e non sai se durano un giorno, oppure per sempre. Arrivano, come la vita e la morte, ti fa respirare, ti fa sognare, ti fa vivere, ti porta in paradiso e, ti fa capire che tu in fondo sei quello che riesci a dare, anche se non è corrisposto. C'e stato un tempo, un tempo in cui sapevo amare. E in quel tempo puoi amare una puttana" o una vergine poco importa se quando gli hai baciato l'anima era un trucco ho un inganno. C'è stato un tempo che sapevo che se ne sarebbe andato, e in questo tempo disperato, io ho vinto...
        Davide Bianco
        Composto domenica 10 giugno 2018
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          Un giorno proveremo ad allontanarci, proveremo a dimenticarci, capita, a chi come noi sogna di poter stare insieme nella pelle. Io, che ti ho tanto cercata e desiderata. Ti ho così tanto aspettato per poterti solo vivere un po' di quei giorni che sanno di sogni. Ma un giorno ci deluderemo lo so, e lo faremo con tutte le nostre forze. Ci perderemo, perché la realtà pur truccandola non sazia, non riempie abbastanza, e allora si farà spazio e invaderà i nostri giorni, i nostri occhi. Ce ne andremo così, cercheremo altrove solo per poter "vivere un amore" che non ci è stato concesso. Capita, a chi come noi ha un sogno con la paura di non viverlo, di perderlo. Ma se un giorno ci perderemo ce ne sarà un altro che ritorneremo al punto di partenza. Più fragili, più forti, più affannati, con quella sete che solo le nostre ombre possano capirne il desiderio.
          Chissà cosa saremo un giorno. Se pezzi unici come lo eravamo, oppure sparsi. Se solo un cuore oppure mille. Ma ciò che siamo stati lo saremo insieme. Un giorno ti bacerò gli occhi e la fronte. Ci stringeremo come se non ci fosse un domani, perché tu sei l'unica vita che ho.
          Ma adesso?
          Vorrei tenerti per mano, quando cammini, quando ti bacio, quando dormi e, se vorrai un giorno, troverai le mie, che non ti lasceranno mai andare.
          Davide Bianco
          Composto sabato 26 maggio 2018
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            Che ne sai di tutte le volte che ti ho cercata e non ti ho trovata. E di quella volta, che avevo preso un bel respiro per dirti di come io senza di te abbia imparato ad amare anche il niente. Ci sono amori che restano ogni giorno e non si lasciano niente, amori che sopravvivono per necessità, per dovere. Poi ce ne sono altri che passano come l'alba e il tramonto, come i treni che non riesci a prendere, e disegnano giornate, annullano distanze e, ti lasciano tutto, tutto il necessario per vivere.
            Io, ti amo così, senza promesse, senza speranze, senza un futuro, senza aspettarsi, con la certezza di perdersi e non ritrovarsi. Chi mai potrà amarsi così, dimmi, chi mai ti amerebbe così, senza un domani. Chissà dove ci incontreremo un giorno, chissà dove rinasceremo.
            Questa la dedico a te, a te che ti ho cercata e non ti ho mai trovata, che sei passata senza mai dirmi, ci vediamo domani.
            Davide Bianco
            Composto giovedì 24 maggio 2018
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              Io ti avrei amata,
              anche quando te ne saresti andata.
              Ti avrei amata seduta davanti a un portone quando non ci saremmo incastrati per bene.
              Non avrei cercato rifugi, ripari, per la paura e la disperazione di non essere amato, sarei andato dritto per quella strada e con le tempeste avrei alzato gli occhi al cielo,
              non ho dubbi,
              ti avrei amata anche quando non avrei voluto amarti, se ne avessi avuto anche solo la minima opportunità io,
              ti avrei amata diversamente da come lo sei stata.
              E invece mi sono nascosto dietro i sogni come i vigliacchi, aspettandosi pur sapendo che non saresti mai arrivata.
              Non ho fatto altro che guardarti da lontano e desiderarti, per accorciare le distanze e intanto,
              ho aperto spazi infiniti.
              Vorrei educare i miei sogni un giorno, fare dei passi indietro per prendere la rincorsa quando sarà il momento.
              Ancora continuo a chiedermi dove sei,
              cosa fai,
              e ti aspetto come se tu dovessi tornare,
              ma poi,
              quelli che tornano sono quelli che se ne sono andati almeno una volta,
              e invece io,
              sto aspettando quello che non è mai andato,
              che non ho mai visto,
              che non ho mai avuto.
              Eppure ne sono sicuro,
              ti avrei amato diversamente, e se di me che cercherai un giorno, ricordati che sono riuscito ad amare perché ci sei stata tu da qualche parte...
              Davide Bianco
              Composto mercoledì 25 aprile 2018
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                Ti dicono che devi amare te stessa, che è la  soluzione migliore. Ti dicono che puoi farne a meno di uno sguardo un bacio e di un buonanotte amore mio" Poi ti insegnano a dire che chi non ti ama non ti merita, e la vita ti insegna nel frattempo a startene da sola, a guardarla  con nostalgia, con rabbia e rassegnazione.  
                Ma poi di amarti ti stanchi, di stare da sola ti stanchi. Non è facile entrare a casa e non trovare nessuno. I miei cassetti ormai sono pieni, pieni di sogni. E ti accontenti, provi ad innamorarti di chi dice di amarti, di rispettarti, e poi, di quel tono di voce che si alza, di quello schiaffo che parte, che non era previsto nella tua mente, di nuovo, nella tua vita. Ma io mi so accontentare, anche  perché con il tempo le ferite si rimarginano, spariscono. Oggi lo specchio mi dice che sono un fiore, nessun livido, certo, se qualcuno mi guarda bene negli occhi se ne accorge che sono vuota, che se inghiottisco un po' di felicità mi arriva sui piedi, non ho più stomaco e cuore, e poi ti dicono che devi volerti bene.
                E allora come un mantra te lo ripeti.
                Devo amare me stessa.
                Devo amare me stessa.
                Ma in realtà io ho smesso di pensare a me stessa.
                Non ce l'hanno fatta ad amarmi questi che dicevano di amarmi. Non ero facile, non lo sono mai stata per colpa vostra, io ero bella, se tu potessi vedere, se tu sapessi vedere quando io provavo ad amarmi, quando ero sola, quando piangevo quando ridevo, se tu vedessi quando amore incastrato in questo cuore sventrato. Ma come fanno, come fanno quelli che imparano a starsene da soli, senza speranza, senza baci, senza nessuno da ricambiare. Come fanno a crederci nonostante tutto.
                Davide Bianco
                Composto sabato 10 marzo 2018
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                  Di fronte casa mia c'è una signora anziana. La vedo spesso la mattina presto sul balcone quando tirò su la tapparella, lei con il suo cuscino sul davanzale a prendere aria, con le lenzuola appoggiate sul balcone. A volte ci incrociamo lo sguardo e, buon giorno. Le rispondo buon giorno anch'io. La nonnina avrà sulla ottantina d'anni, mai un bambino sul balcone, un nipote un figlio. A volte penso che la solitudine non te la scegli come stile di vita. A me è capitato invece di volermene stare da solo. Di cercare un mio spazio, ascoltare il silenzio, come una sorta di rilassamento. Oppure quando mi andava stretto un rapporto. Mi piace anche camminare da solo, la notte, quando finisco di lavorare, quando le strade sono vuote, dove prima c'era il mondo, quando il silenzio è spezzato solo dal rumore dei miei passi. Chissà se un giorno questi pezzi di solitudine mi verranno contro. Perché la solitudine ha diverse fasi. Quando la cerchi da giovane ha sempre un desiderio interno. Quando sei giovane vuoi farti i cazzi tuoi. Vuoi stare da solo per le tue opportunità. Poi cominci a crescere, e la voglia di solitudine si affaccia nei vari momenti di una vita frenetica, cerchi quello spazio per stare con te stesso. Come le mamme che dopo aver lavorato tutto il giorno preparata la cena lavato i piatti, messo a letto i figli si cercano quei dieci minuti di solitudine sul balcone, come quel cuscino della signora di fronte casa mia. E quel momento è oro colato dal cielo. Poi invece si invecchia, come se di colpo la vita ci gira le spalle, si rimane soli senza più volerlo, come la nonnina di fronte casa mia, e allora si mette fuori il cuscino come se volessimo fare andare via la solitudine accumulata di notte. Alle otto di sera tiri giù tutte le tapparelle, solo qualche foto a farti compagnia. Una volta una signora disse: per me la mia solitudine è sentire le voci dagli altri appartamenti. E quando in casa si sente solo il rumore del televisore, la solitudine diventa vecchia e pesante. E allora, quanti anni ha la solitudine?
                  Davide Bianco
                  Composto martedì 20 giugno 2017
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                    Ogni tanto ce ne andremo. Come vanno via gli amici occasionali. Ci sentiremo distanti, così distanti da non ricordarci che siamo stati un solo respiro, un solo battito. Ogni tanto ci saremo, in un pensiero di sfuggita, quando saremo innamorati, quando saremo spensierati. Ci cercheremo ogni tanto, e ci faremo trovare lì, al solito posto, dove un tempo eravamo amici. Dove ci siamo innamorati. Lì. Dove un tempo ci siamo baciati. Dove un tempo ci siamo amati. Ci cercheremo ogni tanto. Magari di notte. Quando tutti dormono, quando tutti sognano ci baceremo gli occhi, la pelle, bianca come la luna dei sogni. Ogni tanto incroceremo gli sguardi, e magari ci racconteremo il destino come se fosse un vecchio film in bianco e nero. Senza colori. Ci guarderemo la nostalgia negli occhi. E ti dirò che non ti amo. Che non ti ho mai amato. Ma tu non crederci. Tu non credermi.
                    Davide Bianco
                    Composto martedì 30 maggio 2017
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