Scritta da: Mirco Mariucci
Il "cogito ergo sum" di Cartesio è stato trasformato dal capitalismo in "possiedo quindi sono"; ma quando un individuo viene spogliato dei suoi averi che cosa resta del suo essere?
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Il "cogito ergo sum" di Cartesio è stato trasformato dal capitalismo in "possiedo quindi sono"; ma quando un individuo viene spogliato dei suoi averi che cosa resta del suo essere?
Nell'odierna società, il lavoro è un potente mezzo per il controllo sociale. Individui che non hanno tempo per pensare, la cui creatività è annullata dalla quotidiana attività lavorativa e che per sopravvivere dipendono completamente dalla propria subordinazione, difficilmente riusciranno a ribellarsi.
Le imposizioni dell'odierna società sono ben evidenti e iniziano fin dalla tenera età: obbedisci, vai alla messa, vai a scuola, vai a lavorare, sposati, fai dei figli, compra una casa, compra una macchina, paga il mutuo, paga le tasse, segui la moda, guarda la tv, leggi i giornali, vai a votare, non lamentarti, non protestare, evita di pensare e soprattutto non dimenticarti mai di ripetere: "Io sono libero, io sono libero, io sono libero, io sono libero..."
Nell'odierna società, lo scopo della scuola non è di fornire agli studenti gli strumenti per maturare un sano spirito critico, né di aiutarli a coltivare le proprie passioni più autentiche, ma di sfornare lavoratori docili e ubbidienti disposti a credere alle presunte verità diffuse dal potere, e a subordinarsi spontaneamente per 8-10 ore al giorno, svolgendo diligentemente i ruoli utili al capitale, senza lamentarsi o avere pretese rivoluzionarie.
In una società di banderuole ed equilibristi, chi dice la verità diventa automaticamente un mostro.
Viviamo in un mondo di folli! Se qualcuno vede una persona che danza a piedi nudi sulla spiaggia alla luce di un tramonto, preferisce pensare che sia matta, piuttosto che credere che sia solo felice!
Quello che non ho è una grande pazienza di vivere questo mondo stupidamente.
Abbiamo un desiderio atavico d'analfabetismo per capire ciò che siamo davvero. E invece no, insistiamo con questa finta cultura per ritrovarci dei fenomeni da "Grande Fratello".
L'uomo nell'evolversi sta dimenticando a casa l'anima.
In questo mondo sempre più complicato bisogna diventare dei bravi acrobati ed imparare a fare i salti mortali per sopravvivere.