Scritta da: Antonio Cuomo
Mi perdo nel silenzio della tua voce.
Composta lunedì 12 ottobre 2015
Mi perdo nel silenzio della tua voce.
Chiaramente a lei non sarebbe mai venuto in mente che qualcuno potesse avere bisogno di silenzio. Non credo si renda conto di come il silenzio serve a penetrare dentro di sé, di come sia necessario a chi non si interessa unicamente al mondo esterno, perché dentro Colombe c'è il caos e rumore come fuori, in strada.
Impara a ascoltare i miei silenzi, perché sono in essi che sentirai che chiamo il tuo nome.
I silenzi degli invidiosi fanno molto rumore e tu non puoi che sentirli e sorridere.
Un'idea si infrange contro il buio. Questa notte il mio silenzio confonde, come un'autoredenzione.
Quando abbiamo tanto rumore dentro, è necessario avere silenzio intorno. Perché l'anima ci parla sempre, ma solo nella solitudine riusciamo ad ascoltarla.
Non sono amica del silenzio, lo ammetto. Semmai è una conseguenza, un qualcosa che arriva dopo ma, prima, devo sfogarmi e tirare fuori tutto ciò che penso, poi, quando sono a posto con me stessa, riesco pure a tacere.
È quando la nostra mente è immersa nel silenzio, che sentiamo quella tacita voce, che l'anima ci sussurra, mancanze fatte o subite.
A volte soffriamo in silenzio sperando che qualcosa possa cambiare.
Il primo livello di sapienza è saper tacere, il secondo è saper esprimere molte idee con poche parole, il terzo è saper parlare senza dire troppo e male... Si deve parlare solo quando si ha qualcosa da dire, che valga veramente la pena, o perlomeno, che valga più del silenzio.