Scritta da: Mariella Buscemi
Ho scoperto stagioni di vita
Susseguirsi, raccontarsi
Allo scostarsi di seta s'una schiena candida
E le vertebre fan storia – la mia -
Tra gli inverni d'una nuca nuda
E l'umide ciglia del Sumida

Ho pianto preghiere
Quando i ginocchi son diventati piedi
E la mia mano, rosso ciliegio selvatico a cinque petali,
come spaventoso seppuku
Sulla grande bocca delle nostalgie
A riempire d'oro e d'espiazione la colpa
E dal ventre mi è partita l'anima con un taglio netto

Pura sullo Yozakura, mortificando Hanami
Terribile e buia
Infiorescenza notturna
Sul mio corpo flesso
Come forte sakura
Infine, la bellezza del cadere

Eppure, guerriera
Nel tempio della mia coscienza
A far d'ogni lotta, rito
Sovrana, io, d'un matsuri schintoista

Son piovuti fiori dalla lama
nella recisione del passato

Queste spalle, non appaiono neve di fuoco?
Benedetto sia il mio tremare e il mio ardere.

L'autunno a ovest del petto e tu a est.

L'estate non la ricordo.

tenui racemi
dipinti sulla pelle
_drupa carnosa.

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