Le migliori frasi di Tiziano Terzani

Giornalista, Scrittore, nato mercoledì 14 settembre 1938 a Firenze (Italia), morto mercoledì 28 luglio 2004 a Orsigna (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Racconti.

Scritta da: Saverio Carulli
"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci".
"Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
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    Scritta da: Francesca Cristini
    Tutte le decisioni che prendi, tutte le scelte che fai sono determinate, tu credi, dal tuo libero arbitrio, ma anche questa è una balla. Sono determinate da qualcosa dentro di te che è innanzitutto il tuo istinto, e poi forse da qualcosa che i tuoi amici indianichiamano il karma con cui spiegano tutto anche ciò che a noi è inspiegabile. Ci sono cose nella vita che non si spiegano se non con l'accumularsi di meriti e colpe in vite precedenti.
    Tiziano Terzani
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      Scritta da: Rex Akragas
      Seminare dei ricordi. Nel mio ruolo di padre non ho fatto altro. Ai figli non ho mai pensato di poter insegnare granché, ma fin dall'inizio della loro presenza in casa ho sentito che, attraverso alcune esperienze indimenticabili, potevo mettere nella loro memoria i semi di una grandezza con la cui misura vorrei che vivessero. In più di vent'anni spesi in Asia le occasioni non sono mancate.
      Tiziano Terzani
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        Questo è un concetto che la cultura occidentale ha dimenticato: tutto è uno! L'idea della dicotomia è profondamente sbagliata e niente meglio di un grande simbolo cinese, la ruota dello yin e dello yang, rappresenta la vita: l'universo è l'amornia degli opposti, perché non c'è acqua senza fuoco, non c'è femminile senza maschile, non c'è notte senza giorno, non c'è sole senza luna... non c'è bene senza male! E questo simbolo è perfetto perché il bianco e il nero si abbracciano e all'interno del nero c'è un punto del bianco e all'interno del bianco c'è un punto del nero.
        Pensa ad una faccenda sulla quale non riflettiamo mai, noi che perseguiamo il piacere in ogni modo: non c'è piacere senza sofferenza e non c'è sofferenza senza piacere. Solo quando capisci questo godi del piacere e accetti la sofferenza! Noi non accettiamo che la nostra vita abbia in sé la sofferenza. Non l'accettiamo, non ci piace! E allora pasticche contro questo, iniezioni contro quell'altro, droga, gioie effimere... per nascondere la verità che è accanto al piacere: la sofferenza. [...] La cura è un'altra. Non è la cura, è la guarigione che cerco, e la guarigione è la ricostituzione dell'equilibrio.
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