Scritta da: Silvana Stremiz
Meglio una tenera bugia, che una cruda realtà.
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Meglio una tenera bugia, che una cruda realtà.
Quanto è breve la felicità, quell'istante in cui il cuore e l'anima sono in sintonia, e nasce intensa un'emozione che fa vibrare la parte più profonda di te.
Quando la vita ci fa un "dono", per qualche dannato motivo, se lo riprende sempre.
Fino quando stai bene, finché vivi convinta di avere del tempo spesso non apprezzi quell'attimo. Non ti accorgi di quello che stai perdendo, dei sogni a cui hai rinunciato. Riesci a convincerti perfino che tutto sta andando bene e che sei felice così.
Le difficoltà della vita possono spegnere le passioni, ma rendono forti un grande amore.
I ricordi belli ci riempiono il cuore dando respiro alla nostra anima quando la vita sembra togliercelo.
A volte si arriva ad un certo punto dove dirsi addio è inevitabile.
Sogniamo ad occhi aperti e viviamo ad occhi chiusi.
L'ipocrisia a mio avviso è l'abito che indossa l'indifferente, l'opportunista, il calcolatore e il lecchino; si cela in genere sempre dietro un sorriso, mille abbracci e quegli infiniti complimenti che escono dalla bocca senza ragione di esistere. Il lecchinaggio ne è la forma più diffusa, siamo perfino capaci di farci calpestare l'anima pur di ottenere ciò che ci siamo prefissati. Ma la cosa più terrificante è che il "leccato" ci gode e si accontenta di tutta quella "finzione" sentendosi un Dio in terra, senza comprendere che essere "ignorato" spesso è di gran lunga più soddisfacente.
L'apparenza si spoglia sempre dinanzi al tempo.