Ma a dire il vero ho parlato solo di te, cos'ho visto in te, e non sono capace di lasciarti andare senza che tu sappia cos'è successo a me in quei momenti.
Magari potessi saltare la fase delle spiegazioni e della logica, come se tu sapessi già tutto, subito, e mi accettassi nella mia totalità. Come se fossi già racchiuso in te, al punto che, quando aprirò gli occhi, ti vedrò sorridere e dire: "Va bene, possiamo cominciare".
Un calore timido fluiva tra di loro, sguardi che spianavano l'anima. [...] a volte aveva l'impressione che si fossero trasferiti in un campo magnetico completamente diverso dal suo, in cui vigevano leggi e sentimenti (ma soprattutto assenza di sentimenti) che lei non riconosceva, un terreno ingombro di un filo spinato aggrovigliato in cui inciampava, vacillava, barcollava fino al ridicolo a ogni passo. [...] Sospirò, pensando a come mai negli ultimi anni si fosse specializzata nel cercare segni di vita negli altri.
Bisognerebbe capire e chiarire una volta per tutte perché "un brutto momento" può andare avanti per mesi, mentre un momento di grazia dura sempre e soltanto un momento.
Ma non ho mai incontrato una persona alla quale abbia desiderato affidare la mia anima. Ci sono dei geni a cui vengono date le tessere di un puzzle con l'immagine di un pappagallo e loro ne ricavano un pesce. Io ti ho consegnato un parassita e tu hai ricomposto un uomo. Usando gli stessi pezzi ma migliorandone il risultato.