Scritta da: Anna Maria D'Alò
La vita è un lungo conto da pagare con la morte. La morte è un invito gratuito alla mensa dell'ignoto.
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La vita è un lungo conto da pagare con la morte. La morte è un invito gratuito alla mensa dell'ignoto.
L'amore è ciò che ne facciamo del suo incontro.
Le parole hanno un ruolo molto importante quando si dialoga, le parole possono essere carezze, lusinghe, bugie, verità, veleno e lama di coltello. Noi siamo parole che possono amare o uccidere.
La vita è uno specchio in cui ognuno lascia l'impronta della propria immagine con il suo riflesso.
Le lacrime sono il sale per condire i silenzi dopo il dolore, per ricordarti che hai bisogno di un po' di zucchero per equilibrare la dieta della tua anima.
Noi siamo come appartamenti in cui ci sono le stanze chiuse del passato nelle quali si entra ogni tanto per spolverarle, le stanze del presente in cui viviamo e lasciamo entrare la vita e quelle del futuro che stiamo costruendo pian piano, spesso sacrificando ciò che già esiste, senza conoscere se un giorno saranno sfiorate dal sole.
L'amore non ha volto, ma sostiene e nutre chi a lui si affida come un bimbo appena nato.
Esiste un infinito che precede la vita e un infinito che segue la vita, nel mezzo esiste l'uomo.
La vita è un collage di flash fotografici da assemblare nella mente e da custodire nella memoria in cui il passato è sempre presente.
Ci sono autunni che denudano e inverni dall'odore di morte, ma ci sono primavere in cui si rispecchia tutta l'eternità della vita.