Il commercio con gli angeli mi ha reso noto che i ricchi vanno in cielo con la stessa facilità dei poveri, nessuno vi è escluso a causa della sua ricchezza, nessuno vi è ammesso in ragione della sua povertà. I ricchi in cielo vivono più di tutti gli altri nell'opulenza, alcuni abitano in palazzi risplendenti d'oro e d'argento e possiedono in smisurata abbondanza quanto serve alla vita.
Anonimo
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    Quelli che non sanno cosa vogliono da giovani, non lo sapranno nemmeno da adulti. Gli stronzi e le infedeli che si vedono in giro oggi, saranno tali anche tra vent'anni. E lo stesso per le persone immature che vi circondano quotidianamente. La maturità di una persona non varia con l'età anagrafica. È l'età della sua anima che fa la differenza. Perché le persone non cambiano dentro di sé. Se scegliete una persona pensando che cambierà con il tempo siete sulla strada sbagliata. Le persone non cambiano per se stesse, figuriamoci se cambieranno per voi.
    Anonimo
    Composta mercoledì 9 gennaio 2013
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      Un arabo incontrò il profeta e gli disse: "Apostolo di Dio, mi piacciono i cavalli. Ci sono cavalli in paradiso?" E il profeta rispose: "Se andrai in paradiso avrai un cavallo alato e lo monterai e andrai dove vorrai." L'arabo replicò: "I cavalli che mi piacciono non hanno ali."
      Anonimo
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        Quando siamo bambini l'inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell'adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell'immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell'inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l'inferno è così alla portata di mano che l'accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l'abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l'inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?
        Anonimo
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          Scritta da: LaPessimista
          La gente tende a reputare "pieni di sé" tutti coloro che per un motivo o per l'altro amano stare per i fatti loro. Ma non comprendono che la maggior parte delle persone che vengono reputate tali sono proprio quelle che lottano ogni dannato giorno per riuscire ad amare se stesse.
          Anonimo
          Composta martedì 8 gennaio 2013
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