Trama del film II cacciatore di aquiloni

Il film racconta in un lungo flashback di Amir, un ragazzo afghano pashtun di Kabul, orfano di madre, e del suo amico, Hassan, figlio del suo servo hazara. I due bambini giocavano a "cacciare" gli aquiloni, ovvero cercare di tagliare il filo dell'aquilone avversario durante una manifestazione del posto. Un giorno Hassan e Amir incontrano dei ragazzi più grandi con ideali razzisti sulle diverse etnie, e Hassan, per proteggere l'amico, li minaccia con una fionda. Questi ultimi si vendicheranno in seguito violentando Hassan. Amir, assistendo di nascosto a tale ritorsione, per paura e ingenuità non va ad aiutarlo. Dopo quest'avvenimento, Amir cercherà di non stare più in compagnia di Hassan. Tenterà anche di far credere al padre che Hassan avesse rubato il suo orologio. Dopo questo avvenimento Hassan e suo padre se ne andranno. Nel 1979, durante l'invasione sovietica dell'Afghanistan, Amir e suo padre scappano in Pakistan, da dove poi si trasferiscono in California, negli Stati Uniti. Qui Amir trascorre la sua adolescenza: si laurea in lingua inglese, si innamora e sposa la figlia di un ex generale afghano e purtroppo suo padre muore per un cancro ai polmoni. Nel 2000 Rahim Khan, grande amico di suo padre, che era dapprima rimasto a Kabul e poi costretto anch'egli a trovare rifugio in Pakistan, gli chiede di fargli visita (questo evento riporta a galla i ricordi dell'infanzia raccontati nel flashback). Amir arriva in aereo fino in Pakistan dove incontra Rahim Khan, ormai anziano e malato, che gli riferisce la morte di Hassan, ucciso dai talebani mentre proteggeva la sua abitazione. Hassan inoltre ha avuto un figlio, Sohrab, e per ultimo Amir viene a conoscenza del segreto che suo padre gli ha sempre tenuto nascosto: Amir e Hassan erano fratelli avuti da donne diverse. Scioccato, Amir decide di cercare il nipote; pertanto rientra in Afghanistan accompagnato da Farid, travestendosi e indossando una barba finta, e le tracce lo conducono fino ad un edificio utilizzato come orfanotrofio. Ma qui si scopre che un talebano diverse volte era venuto a prendersi bambini e bambine, che quasi mai tornavano. Così Amir continua la ricerca di questo bambino in un fortino controllato dai miliziani. Qui incontra il comandante Assef, ovvero il ragazzo che ha violentato Hassan quando era ancora bambino. Assef mostra il bambino e riconosce Amir, strappandogli la barba finta. Così si vendica per i torti subiti da Amir e Hassan da bambini e inizia la colluttazione tra i due; Amir si trova in difficoltà, ma Sohrab, proprio come il padre molti anni prima, punta una fionda contro il comandante e lo acceca, vendicando la violenza fatta a suo padre anni prima. Amir poi prende il nipote ed insieme riescono a fuggire dal fortino, mentre i talebani sparano su di loro. Passato il confine, finalmente sono entrambi salvi. Così Amir torna con Sohrab negli Stati Uniti e rivede la moglie.

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