Trama del film 99 Amaranto

Storia di Cristiano Lucarelli, classe 1975, calciatore talmente singolare da scegliere la retrocessione di categoria pur di giocare con la maglia del Livorno, l'amata città dove è nato e cresciuto. Il babbo Maurizio, la mamma Franca, il procuratore Carlo e ancora tifosi, ultrà, persone comuni raccontano l'incredibile ascesa di uno sportivo più unico che raro, dall'infanzia al successo, dall'abbandono del Torino alla conquista della serie A con la maglia amaranto. Definito dal regista come un "antidoto al conformismo del calcio di plastica", 99 amaranto è un documento, sincero e antagonista, tanto sul calciatore del "gran rifiuto" quanto sul panorama socio-culturale che l'ha formato. Dalla figura allo sfondo e viceversa, Federico Micali comincia a raccontare dal porto, centro economico e ideale della città, sovrapponendo da subito l'esperienza di Lucarelli alla stessa Livorno, o meglio, a quella continua ricerca di libertà che è l'anima più autentica della sua popolazione. Non c'è dubbio, infatti, che Cristiano sia il figlio ideale della sua città, l'espressione di una cultura operaia centenaria, l'eroe della porta accanto con abbastanza coraggio da azzardare il colpo grosso per riscattare la comunità tutta: nell'aver anteposto il cuore all'interesse - suggerisce il film - sta tutta la sua unicità, il suo muoversi al di fuori di un sistema sportivo più che anestetizzato. E non è per niente poco.

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