Commenti a "Quando iniziamo ad esistere? Tanti sono stati..." di Biagio Russo


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Non serve comprendere ciò che ci circonda, serve comprendere se stessi, il resto è una naturale conseguenza.
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L'Amore è solo semplicità, l'Amore non si analizza, quando hai l'Amore non ti servono altre risposte.
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Paul,sicuramente non è indispensabile una risposta per vivere. Ma, personalmente, riterrei vuota e priva di senso la vita se non mi servisse a comprendere, a fondo, per quanto mi è possibile, tutto ciò che mi circonda. Vivere, per me, significa vivere, intensamente,soprattutto,la dimensione spirituale.Penso che tutti dovremmo avere come obiettivo quello di elevarci dalla condizione animale, come dice Yeratel,per aspirare a raggiungere il livello Supremo. E sono anche d'accordo con te ,Yeratel, quando dici che è necessario, affinchè il cerchio si chiuda, che tutti, nessuno escluso, raggiungano quel grado supremo di preparazione.Quindi è, ancora di più, un dovere morale che ognuno ha verso gli altri, tendere a quel grado di Intelligenza.
  Credo, e questa è mia ferma convizione, che l'Intelligenza al sommo grado coincida perfettamente con l'Amore al sommo grado, tanto da essere un'unica, sola cosa: Quello che io chiamo Dio.
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Forse inizieremo ad esistere quando dopo esserci posti alcune domande indispensabili, capiremo che non è altrettanto indispensabile una risposta per Vivere.
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postato da yeratel, il
In teoria l'obbiettivo dovrebbe essere portare l'uomo "animale" allo stesso livello dell'entità "guerriera"... il compito dell'entità si esaurisce quando l'uomo ha raggiunto una preparazione interiore e comportamentale adeguata... quindi il ciclo dovrebbe ripetersi fino al raggiungimento di tale obbiettivo, quindi Roberta noi stiamo camminando verso qualche cosa... quel qualche cosa dovrebbe essere l'essenza "spirituale" del viver bene... sino al momento in cui certi principi siano scritti indelebilmente nel nostro DNA, e come risultato una civiltà preparata e dedita ad un "amore" essenziale e non animale, (con amore essenziale non intendo ne sesso ne sentimento) un "amore" proiettato verso il benessere interiore e la consapevolezza che la vita serve solo come addestramento a quello che sarà la nostra presenza nell'eternità.
Con ciò non voglio dire che esite un essere "supremo" ma che tutti gli esseri hanno potenzialità "supreme", quindi "Dio" non dovrebbe essere altro che il risultato della  somma degli operati delle entità che hanno raggiunto la preparazione di cui prima parlavo.

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