Commenti a "La ragione e l'amore sono nemici giurati." di Pierre Corneille


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postato da bluedeep, il
Vincenzo , scusa ma l' esempio l' ho già fatto.
Tenere salda la barra affinché si navighi il più  dolcemente  possibile . Andare dritti contro le onde è assai sconsigliabile....
Se il mio esempio della barca non ti convince , è legittimo , proponine  uno tu per mostrare la tua idea.
Saluto tutti.
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postato da bluedeep, il
Franci, una cosa è trovarsi in alto mare e dover affrontare mare grosso per rientrare in porto o per raggiungere la propria destinazione , altra è , invece , il voler "  sfidare il mare ". La prima è cosa che può accadere a chiunque e che se si fa ritorno in porto , anche se con la barca danneggiata , sfiniti , e scossi , è comunque qualcosa di cui parlare con orgoglio , l' altra è cosa che si compie  per il semplice gusto di averla fatta , qualcosa che è guidata da un insano gusto della narrazione delle proprie follie. Inoltre - stando a questo ragionamento- l' unico modo per non essere dei folli e godere del mare e proprio l' uscire con mare piatto e vento favorevole  ... l' unico per ritrovarsi casualmente in alto mare con mare grosso , non ti pare ?
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postato da , il
Anche una guida spericolata necessita di una guida.
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postato da , il
Io non concordo col pensiero di Corneille. Ragione ed amore non sono nemici.
     L'uomo VIVE di desideri, di volontà che si traduce in azione. L'amore (per qualsiasi cosa) appartiene a questa sfera. L'amore è VITA.
La ragione però è un ausilio importante, fondamentale, cui non si può rinunziare. La ragione non muove la volontà; ma aiuta la volontà ad arrivare dappertutto.
Non li vedo quindi come nemici. Diciamo che l'amore è il motore del mondo, e la ragione il timone, lo sterzo, il freno per non ribaltarsi.
Ma nemici, no. Sono nemici solo per quelli che... si ribaltano.
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postato da , il
Giulio sei sicuro che non ci sia ?
E vero che la frase non specifica  la tipologia dell'amore , ma già da se esclude l'amore materno o filiale , amore implicito in se. Sono d'accordo con la metafora del mare , ma se fosse semplice come tu dici non esisterebbe una letteratura così pazzesca. Io associo (non in assoluto ) la cautela con il timore, forse sbagliando , ma spesso è così. Tutti sono capaci di uscire in barca con mare piatto e vento favorevole altra cosa è sfidare il mare per arrivare all'isola che non c'è e trovarla.

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