Commenti a "L'ultimo segreto della realtà non può essere..." di Giuseppe Freda


12
postato da bluedeep, il
Sono sicuro che non sarebbe tale voto a turbarti, ma, semmai, la mancanza di motivazioni del votante, a farlo.
... Guarda che Osho  ti aspetta ...
11
postato da , il
Birichino... Sono dunque creditore di un 1...
Ma vedrai che sicuramente troverò chi me lo darà.
Almeno, una volta, lo trovavo sempre. : )
10
postato da bluedeep, il
ok, mi arrendo, voto la frase 9; non la voto 10 solo per ammirazione scaduta in invidia: è molto bella!
Ciao Pino :-)
9
postato da , il
Al fine di anticipare una domanda che sicuramente mi farebbe Sergio, vorrei aggiungere che la differenza tra la ragione e la fantasia è semplicissima: la ragione, nel tentativo di comprensione della realtà, cozzerà sempre, come ieri e come oggi, contro i suoi limiti; la fantasia no, perché non ha limiti.
     Seconda precisazione. Una volta compreso che il segreto va cercato nel regno della fantasia, come si farà a capire di averlo realmente trovato, e di non illudersi invece al riguardo?
     Semplicissimo: se si dominerà la materia e la realtà, lo si sarà trovato; se non la si dominerà, ci si sarà solo e semplicemente illusi. : ))
     Buona giornata.
8
postato da , il
Per Giulio: vai troppo oltre.
Ciò che dici varrebbe per chi avesse svelato il segreto.
Ma io non ho detto questo.
Ho detto solo dove cercarlo.
Ed è una conclusione cui si può giungere anche per via esclusivamente razionale.
Riflettiamo per un attimo sulla nostra scienza, cioè sul nostro intelletto, e scopriremo varie cosettine molto interessanti.
1) La realtà è assolutamente diversa da ciò che appare ai nostri 5 sensi: dall’inizio del secolo scorso in poi, più la scienza è andata avanti, più si è addentrata nel regno dell'astrazione. Arrivando addirittura, con Einstein, a raggiungere la teoria della relatività non per via di induzione, ma per via di deduzione.
2) La materia, per come la vediamo, tocchiamo e sperimentiamo nella nostra vita quotidiana (cioè come un qualcosa di solido, compatto, innegabile nella sua forma, nel suo peso, nelle sue dimensioni), non è un qualcosa che esista di per sé, ma solo in virtù della nostra percezione. Se fossimo infatti abbastanza piccoli, non vedremmo oggetti, ma atomi; e se fossimo ancora più piccoli, percepiremmo solo energia.
3) L'indagine scientifica sulla realtà assomiglia ai tentativi di costruire il cubo di Rubik. Ricordi? Per ricostruirlo integralmente, una volta disfatto, ci mancava sempre un pezzettino. Alla stessa maniera, le teorie scientifiche sulla realtà non riescono mai a spiegarla del tutto, anche quando ritengono di esserci "quasi" riuscite.
Il cubo di Rubik. Ricordo ancora la soddisfazione che provai quando, dopo una notte insonne, riuscii a ricostruirlo. Era semplice, in definitiva: bastava evitare il concetto di “costruzione per gradi”, e assemblare il tutto in una condizione di estrema instabilità, fino al pezzo finale, che “chiudeva” la costruzione dandole insieme equilibrio e compattezza. Quel pezzo finale costruiva il cubo non dal suo interno e per gradi crescenti di stabilità, ma intervenendo dall’esterno su una situazione di squilibrio, e in un colpo solo.
Ecco: alla stessa maniera, se vogliamo tentare di comprendere la realtà materiale, e di dominarla, dobbiamo uscirne fuori per poi rientrarvi. Detto in altri termini: abbiamo cinque sensi che ci proiettano fuori di noi, e ci danno un’immagine di ciò che ci circonda. La nostra scienza ha scoperto che questi 5 sensi ci ingannano: l’immagine che ne riceviamo è distorta. E lo ha scoperto non facendo ricorso ai sensi, ma alla nostra ragione. Cioè non a ciò che è fuori di noi, ma a ciò che è DENTRO di noi. Mi sembra evidente, a questo punto, che l’ultimo segreto della realtà non sia fuori, ma dentro di noi: nel regno, appunto, non della reltà, ma della fantasia.
Che poi taluni abbiano scoperto il segreto, è possibile.
Ma non fa parte del discorso che qui andiamo facendo.  : )

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