Commenti a "La superbia non ha ragione d'essere; discende..." di Nello Maruca


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postato da , il
Il termine adatto, per Socrate e per tanti altri come lui, è FIEREZZA. Un Muzio Scevola, un Giordano Bruno, e così anche un Socrate, erano persone fiere, non superbe.  La superbia, come dicevo, OSTENTA superiorità e disprezzo per gli altri. La fierezza, invece, è degli energici, dei coraggiosi, degli intrepidi. E si sposa benissimo con la modestia. Scriveva Baldassar Castiglione: "la modestia accresce e più compar per la fierezza". Il modesto, infatti, è colui che aborrisce il vanto dei propri meriti; ma non per questo lascia prevalere la menzogna. Sa ben difendersi, ed anche controbattere, come fece Socrate dinanzi ai suoi accusatori; non è mai servile; la sua disciplina è interiore; e nulla teme, se non di poter contravvenire al proprio codice morale di moderazione interiore.
    Quanto all'ignoranza... l'ignoranza non è infinita: è ignoranza e basta. Chi è conscio della propria ignoranza, in verità, afferma di NULLA CONOSCERE; e dunque non può essere tacciato di CONOSCERE la propria ignoranza (come si fa a "conoscere" l'ignoranza? :), bensì di esserne consapevole, il che (purtroppo) è ben diverso...  :)))
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postato da bluedeep, il
Lo stesso Socrate era capace di osservare tale - propria - caratteristica negli altri  , ma - forse - non in se stesso.
Ad Antistene - suo discepolo - una volta , disse : " Attraverso i buchi del tuo vestito , Antistene, vedo la tua vanità".
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postato da bluedeep, il
Premettendo che sono affascinato dal Pensiero Socratico mi pare che sia giusto osservare che Socrate era intellettualmente un nobile , anzi , forse , il nobile per eccellenza e benchè fosse vestito di stracci , fosse povero e leale verso lo stato democratico , la sua  ubbidienza  e quella che egi insegnava  non era cieca . Era necessario adempiere si' alle leggi  , ma solo prima e dopo  che tali leggi fossero discusse al fine di stabilire se fossero una cosa giusta e fossero state  ben formulate , o meno.
E già questo mi pare che non corrisponda all' operato di un modesto , spinto più alla silenziosa  disciplinatezza,  poichè se è vero che l' umile non possa fingere superbia , è allora anche vero che il superbo possa fingere umiltà.
Ma per osservare quale smisurato ego e superbia, egli  covasse , è sufficiente osservare la sua difesa alle accuse  di " pubblica empietà nei riguardi degli dei e corruzione della gioventù" .
Inoltre , io trovo molta superbia proprio nella presunta consapevolezza della propria ignoranza,; se - infatti - l' ignoranza è infinita , come si può supporre di conoscere la propria ?
Non è - dunque - superbo chi crede di possedere tale conoscenza ?
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postato da , il
Io odio i superbi e quando li incontro,li ignoro!
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postato da , il
Nella teologia cattolica, poi, la superbia è il più grave dei sette vizi capitali, e consiste nell' "affermare la propria eccellenza fino a disconoscere la propria dipendenza da Dio". Anche in questo caso dunque la superbia si esprime in termini di relazione coi terzi: in questo caso non più con gli altri, ma con Dio.
   In conclusione: autostima e fiducia in se stessi e nei propri mezzi non sono superbia, massimamente quando, come nel caso di Socrate, accompagnati da umiltà e consapevolezza della propria ignoranza.

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