Commenti a "Convivo con molte utopie. Me ne chiedo il..." di Lucia Gaianigo


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postato da scheggia52, il
Bea, tu lo sai bene, i maestri, in un modo o nell'altro imprimono la loro impronta nel carattere degli allievi.  Per quanto il tempo l'attenui qualcosa rimane. Di positivo o negativo. Suor Crocefissa era una donna pia, quindi certe uto*pie le devo a lei...
Cara Agatina, le mie utopie da sola non le posso certo realizzare: vorrei la pace, la tolleranza, l'onesta', la comprensione che affratella tutti, a prescindere da razza, religione, colore degli occhi, dei capelli, della pelle.....sono solo uto*pie !
Salvatore, se Uto*pia e' monotona..cosa dicei? E' meglio l'sola dei famosi (o fumosi?)?
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postato da , il
Scheggia: Che tipo di utopia?

Premetto: Un utopia realizzata non è più un utopia!

In effetti l'utopia è un sogno,
aspirazione e desiderio che sfugge,
è come una ferita che ci segna,
ci spinge a metterci in cammino,
ad andare oltre, sempre più lontano...
L'utopia è l'elemento
che crea la perturbazione necessaria
al dinamismo, all'insoddisfazione,
all'attesa di ciò che deve avvenire,
ma non è ancora realizzato.
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postato da , il
Colpa di suor Crocefissa

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