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Ti ho amata così tanto che se penso ancora mi entra dentro un brivido e quel respiro lunghissimo trattenuto prima di vederti, quel respiro che finiva regolarmente sulle tue labbra, ancora lo ricordo. Era sempre lo stesso, un vento che mi sorprendeva alle spalle, spostava le tende anche quando sembrava tutto tremendamente fermo. E quando ero stanco, persino le borse sotto i miei occhi erano pieni di fiori da regalarti, non ho mai sprecato nulla, nemmeno un sorso della tua vita. Mi hai dato tanto, poi sempre meno, mi hai reso schiavo di quell'inizio. Volevo fossero fatti gli attimi, drogati di risposte di eternità. L'alta pressione dei ricordi scatena un mal di testa all'anima. Volevo essere te per andarmene con le mie gambe e capire cosa si prova a buttare via la vita di un altro che te l'ha offerta in una bottiglia di vino infinito. Volevo essere te ma sono rimasto io e sono restato tutto dentro di me. Cosa si prova essere te però tu lo sai. La gente che se n'è andata se ne riandrà. Altrimenti non sarebbe andata via quando poteva restare. È che in amore non impariamo mai niente dall'esperienza, e come tutte le cose ... [segue »]
dal libro "Il quadro mai dipinto" di Massimo Bisotti
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