Le migliori poesie inserite da Silvio Squillante

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Scritta da: Silvio Squillante

Attimo di libertà...

Attimo di libertà
quando un prigioniero
ammica nel troppo sole
come una talpa
dalla sua tana

Primo viaggio di un ragazzo
lontano da casa.

Quel attimo di libertà.
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    Scritta da: Silvio Squillante

    Al funerale degli angeli bianchi...

    Al funerale degli angeli bianchi
    sono sempre in tante
    le facce mestamente segnate,
    lacrime di vetro assiepano la chiesa.
    Uomini e donne
    si stringono alla vista del sangue,
    è solo un trucco a buon mercato della vita.
    Vestiti a festa per l'ultimo addio,
    li puoi veder ridere
    in fotografie ormai troppo vecchie
    per trattener la luce del vivere.
    Composta venerdì 10 settembre 2010
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      Scritta da: Silvio Squillante

      Libero ondeggiar...

      Libero ondeggiar di mani
      alla luce del primo mattino,
      un'antica storia
      su di un ragno
      che intreccia famelico la sua trappola.
      Rugiada splendente pende
      dai filamenti della ragnatela.
      Mi si palesa una
      contorta metafora del vivere...
      le anime delicate
      e i sogni son come insetti,
      si invischiano in essa
      e muoiono
      quando volano troppo alti.
      Composta venerdì 17 settembre 2010
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        Scritta da: Silvio Squillante

        Vieni via con me...

        Vieni via con me
        ammireremo i nostri sogni
        prender corpo;
        vieni via con me
        se non vuoi restar schiacciata dal peso
        del quieto vivere;
        vieni via con me
        e ci ameremo
        come i pigmenti di luce e di buio.
        Non venir via con me
        solo perché gli occhi bangati
        di promesse fanno rumore...
        proprio come il tinitinnio della brina
        per chi non l'ha mai ascoltata.
        Composta domenica 13 febbraio 2011
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          Scritta da: Silvio Squillante

          Si è lasciato andare al pianto...

          Si è lasciato andare al pianto
          quando reagire era inevitabile.
          Si è perso nel tunnel tempestato di aghi,
          ha abusato di quella strada, pedinandola silenzioso,
          quando era ancora sensibile al sorriso
          gli piaceva scrivere sul retro dei giornali
          il suo nome in veri necrologi.
          Composta sabato 14 maggio 2011
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            Scritta da: Silvio Squillante

            Ci sono re che (in mezzo al altri re) si sentono sudditi

            Solitario nelle mie scarpe
            canticchio un vecchio motivetto
            errante per le strade
            di New York o di Brasilia,
            le stesse di Copenaghen o Basilea.
            Sul fianco della collina
            e sulla facciata di un palazzo
            uomini stupidi mi guardano
            infilzandomi con il loro indice.
            Ammiro la mia ombra
            saltellare insieme ad altre
            allegri discoli senza padre,
            e noi?
            Salviamoci la mente, salviamoci la mente.
            Composta mercoledì 18 maggio 2011
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              Scritta da: Silvio Squillante

              Se guardo le mie mani

              Se guardo le mie mani
              non vedo più le tue che le sfiorano,
              strette, serrate in una morsa dolce
              mentre riempivi il mio vuoto
              come con il tuo essere te stessa,
              mentre riempivi con le tue dita lo spazio eterno
              tra un una falange e l'altra.
              Osservo i miei occhi mentre in un vetro di città
              cercano le tue iridi sincere,
              doloranti e stanche ma mai preda delle lacrime.
              Le mie labbra, mordono filtri di sigarette,
              indicibile è il desiderio di incontrare il sorriso
              che in un angolo del tuo viso trovava spazio
              mentre ti amavo, ti amavo, ti amavo.
              Composta domenica 24 giugno 2012
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                Scritta da: Silvio Squillante

                Note sorde di periferia

                Labbra screpolate e nocche distrutte
                sono tutto ciò che ho
                dopo un giorno passato assieme a te.
                Sento ancora il tuo respiro, la tua risata, le tue parole
                che si insinuano tra le mie,
                che non mi mollano i pensieri.
                Sei il primo pensiero che vorrei dimenticare
                ogni qual volta apro gli occhi,
                sei il desiderio che non vorrei.
                Nel teatro dei miei giorni
                sei sempre stata il punto interrogativo
                alla domanda "esiste l'amore?".
                Composta domenica 24 giugno 2012
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                  Scritta da: Silvio Squillante

                  Sei la mia felicità

                  Se si sta male dentro è inutile prendersi in giro
                  anche l'universo ci starebbe stretto seppur infinito,
                  la questione sta in con chi lo condividi
                  parlo di affetto sincero, non solo di togliersi i vestiti,
                  in quest'azione son bravi molti, per non dire tutti,
                  ma solo tu mi fai sentire freddo se ci abbracciamo stretti,
                  una di quelle sensazioni per cui sembrano superflue le parole
                  ma allo stesso tempo non posso tenermele nel cuore.
                  Questo è il mio regalo,
                  dedicato alla tua semplicità,
                  uno come me mai amore ti chiamerà
                  da sempre preferisco "Sei la mia felicità!".
                  Composta giovedì 30 gennaio 2014
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