Scritta da: Phil Ethasimon

Siddhartha

Hai cercato Iddio
nel deserto dei libri.
Hai viaggiato
per mari e monti.
Hai assaporato il potere,
la ricchezza e la povertà.
Ti eri illuso di averlo trovato.
Ma or la delusione,
del vuoto che riempie la tua anima.
La più travolgente depressione!
L'inferno!
Il fuoco,
che dovrai attraversare.
Ne uscirai indenne
se il Cuore è con te,
e se accetterai
l'aiuto della Ragione.
Se saprai conciliare
Beatrice e Virgilio.
Ed allor il vuoto
lo riempirai al più presto.
Scoprirai
e getterai le maschere
che credevi di non avere.
Quando la caverna del tuo essere
sarà interamente svuotata
da credenze
e opinioni personali.
Frutti di terreni coltivati
e mietuti da altri
che tu hai fatto tuoi.
Né narcisismo,
né senso di potere,
o affermazione di sé.
Guai all'orgoglio!
Il vero demone
che ostacola il cammino
nella strada della consapevolezza,
verso la comprensione del Reale.
Il tuo vuoto
dovrà essere realmente vuoto.
E sarà allora, che il vuoto,
si riempirà di un nuovo
e sconosciuto sentire,
che ti innalzerà
al di sopra di ogni cosa conosciuta
e vedrai...

Crocifiggerai la tua personalità,
gusterai la paura e la morte!
Ma resusciterai
e sarà allora che vedrai!
Si!
Vedrai l'immagine di Te stesso
riflesso negli occhi di un bambino.
Ogni uomo
sarà il tuo gemello,
ed imparerai che
Iddio alberga
all'interno di una albero,
nel cinguettio di un passero,
nello sguardo affascinante di una donna.
Nella tua compagna brontolona
che non ti da tregua,
realizzarei che Dio ti istruisce
per sviluppare
la qualità della pazienza.
E quando non sarà più uno sforzo,
non più scimmiotterai,
non più reciterai il tuo ideale,
l'Amore penetrerà realmente,
all'interno della caverna
del tuo essere divenuto vuoto.
Sarà allor
che ti alzerai alle due di notte,
vivendone intensamente l'ora.
E paradossalmente,
nell'istante di quel momento,
non vedrai l'ora che si farà giorno,
per Creare ed Amare,
per viver altri momenti.
Così sentirai anche
l'impeto di una forza straordinaria
che ti solleverà da terra
e di quell'ora meravigliosa della notte,
non ne vorrai la fine!
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    Scritta da: Phil Ethasimon

    Dio

    Privilegiato osservatore, immerso ad indagar,
    spazi infiniti, fascinosi e misteriosi,
    in apparenti udienze di luci e tenebre,
    immenso amor vero, ho potuto trovar.

    Il destino

    O fato, che governi per via l'umano,
    donde tu venga sol l'accarezza,
    che s'ello medita fatto arcano,
    coincidenza, dice in leggerezza.

    D'ironia mi pasco mia morta tristezza,
    al rimembrar vile esperienza,
    quando forza, volontà, bellezza
    me parìa fossero libertà e potenza.

    E l'omo che al caos s'attesta?
    Non s'avrìa a rammaricar per lo passato,
    s'ello crede che le sue gesta,
    l'abbian reso tristo e fasciato.

    E allor sfortuna tira in gioco,
    cieco che non vede paradosso,
    a pensar l'occulto misterioso,
    giammai, l'elusivo iddio nascosto.

    Burattino senza fili poverello,
    lui d'assoluto non s'avvede,
    che s'opra trame nel cervello,
    ragion sua l'orgoglio crede.

    O destino, che in ognuna nascita messe,
    venia al gaio, libero zingarello,
    che se natali nobili avesse,
    viver s'aprìa a carità e furtarello?

    O dolce, dolce luna dal tristo scherno
    quando me celavi l'oscura metà,
    me sentivo sprofondar nell'averno
    ma t'ho in cor or, cara felicità!
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