Poesie inserite da Nelson

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Scritta da: Nelson

Pensieri varicosi

Ritorno
su questo mezzo artificiale,
locomotiva d'abitudini,
bisogni, idee.
Pensieri varicosi
fomentano la mia psiche.
Si aggrovigliano,
si avviluppano
tra le strade, le macchine
e le corsie.
S'intrecciano
tra i capelli dei passeggeri,
tra le loro dita, tra i tessuti
di una veste scomoda.
Una matrice viva,
pulsante.
Una pelle rubiconda
che copre il cielo
e le vertebre splendenti
di un corpo malato
chiamato società.
Composta giovedì 14 marzo 2013
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    Scritta da: Nelson

    Verso Venezia

    Seduto al mio posto
    viaggio tra le strutture,
    le menti e le foglie
    di alberi morenti, solitari.
    Viaggio
    con popoli miei pari,
    persone semplici, vere
    ma ignoranti.
    Braccia meccaniche
    coltivano la terra,
    seminando castelli d'acciaio,
    bugie, nuove realtà.
    Osservo
    il paesaggio cambiare,
    viaggiando lento
    tra montagne innevate
    e laghi di ghiaccio.
    Provo a pensare
    cosa vede questa ragazza
    accanto a me, accanto
    a tutti gli altri. Noi,
    che ci muoviamo piano
    verso una città eterna
    che accoglie, che piange.
    Una città sorta
    tra mari digitali
    e favole di cartapesta.
    Un luogo orfano
    delle grandi virtù,
    della peste, della storia.
    Un oasi di tribù perdute,
    tra calli e ponti,
    tra l'arte e la poesia.
    Composta giovedì 14 marzo 2013
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      Scritta da: Nelson

      Un cosmonauta dimenticato

      Braccia conserte
      davanti una luce digitale,
      chiuso dentro questo guscio;
      chiuso in una cabina spaziale
      dimenticata sulla terra.
      Sottolineo qualche riga,
      di questo decalogo,
      di questa vita che mi aspetta.
      Là fuori l'atmosfera non è respirabile,
      qui dentro vivo dei miei sospiri,
      delle mie parole.
      Un altro giorno da segnare,
      un diario di bordo che conosco a memoria.
      Leggo per non dimenticare,
      scrivo per rimanere sveglio.
      Non so quanto si possa andare avanti,
      non so per quanto tempo ancora,
      non so più nulla.
      Perché sono qui?
      Dove sono tutti quanti?
      Non c'è più nemmeno il sole.
      Rimangono soltanto le mie parole,
      le mie pagine, i miei sogni.

      6 Settembre, anno 2014 – Continuo a ricordare.
      Composta domenica 6 settembre 2009
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        Scritta da: Nelson

        Sono

        Sono il figlio del tempo,
        il fratello dell'arroganza
        e l'airone perduto.
        Sono il padre dell'angoscia,
        dello stimolo e del sentimento.
        Sono il bambino mai nato,
        il ventre malato, la noia ed il sorriso.
        Sono la tua controfigura
        Nella vita ultraterrena.
        Sono il tuo spirito fecondo,
        colui che ha firmato la tua condanna
        e la tua miseria,
        la pietà nei volti e la carne marcia.
        Sono il barman che ti ha dato da bere,
        sono il bicchiere che sorseggi
        e la tua verità.
        Sono un pessimo poeta
        Che parla ad un talentuoso allievo.
        Sono la minestra che mangerai domani
        E quella di ieri, di tutti i giorni passati
        E prossimi. Sono il tuo futuro
        E il tuo biglietto per questo film
        Che sta per iniziare,
        che comincia insieme al tuo delirio.
        Non perdermi, ti servirò.
        Composta venerdì 31 agosto 2012
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          Scritta da: Nelson

          Mentre fuori nevica

          Mentre fuori nevica,
          all'interno di un cervello
          biomeccanico
          sorgono idee malvagie,
          s'innestano meccanismi
          complementari e funesti.
          Inconsueta, la notte
          s'avvicina cauta
          tra le gambe del gatto
          e le robuste radici
          di un'umanità lasciva,
          di un fuoco che arde lento
          sulle ceneri bianche
          di abiti eleganti,
          sete raffinate
          per nasi all'insù.
          Mentre la neve scende
          e sale, il fuoco si spegne
          sotto una pioggia
          di lacrime avare,
          sotto mentite spoglie,
          sotto gonne leggere
          e madri ingiuste.
          Mentre la neve attecchisce
          noi guardiamo in alto,
          lasciandoci sommergere
          da questa polvere magica,
          dalle nostre fantasie,
          le nostre lussurie
          e le calde bugie
          di un mondo nuovo
          che prima o poi
          si scioglierà,
          lasciandoci liberi di nuotare
          e di credere
          in un'altra primavera,
          in altro polline
          per altri nasi,
          altre fandonie
          e belle malattie.
          Composta venerdì 22 febbraio 2013
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            Scritta da: Nelson

            Eavesdrop

            Il respiro cuoce
            sui fornelli dell'avvenire.
            Lento e calmo,
            sfama le bocche asciutte
            della povera gente,
            dei soldati al fronte
            e delle famiglie in attesa.
            Un piano accompagna
            la messa, il coro, la croce.
            Un altro povero cristo
            percorre la navata,
            la strada ultima,
            il suo primo passo
            verso un cielo nuovo.
            Nuvole di cobalto
            abbracciano caldamente
            le novelle anime grigie,
            ancora sporche
            dai peccati terreni.
            Gocciola il fango umido
            sulle teste degli orfani,
            sulle tempie dei cari,
            sulle madri e sul bosco.
            Alberi dorati
            smuovono le loro chiome
            come ragazze libere,
            spensierate e giovani.
            Tiepidi momenti
            d'infinito candore
            nutrono piccole poesie
            e fate mature.
            Piove, piove per tutti
            e pioverà per sempre,
            sopra questa veranda
            e sopra la mia mente.
            Pioveranno pensieri
            d'odio e d'amore,
            pioveranno idee e sbagli.
            Piove su di me
            come piove sulla guerra,
            piove sul porto e sui fucili,
            piove signori miei.
            Piove.
            Composta lunedì 11 marzo 2013
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              Scritta da: Nelson

              A volte

              A volte t'accorgi,
              di un sentiero nascosto,
              una via minuta
              che sa di peccato,
              che sa di vita
              e povertà d'animo.
              A volte ti chiedi
              se sarà la giusta strada
              quella che percorri,
              quella che avanza.
              A volte succede
              che il destino ti viene
              incontro, a sua volta
              pian piano
              tenendoti per mano,
              per quella calle
              tra la vecchia Venezia
              e la nuova,
              per quel ponte
              che prima saltavi
              ma ora superi
              con cautela,
              con diligenza.
              A volte una serata
              può esser che vada bene
              o può essere che vada male,
              ma è pur sempre una serata
              prima di un giorno
              e di una successiva notte
              tra i campi di grano
              e le ciminiere.
              Prima del prossimo ponte
              che pian piano
              imparerai a conoscere,
              imparerai a saltare.
              Composta venerdì 1 febbraio 2013
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                Scritta da: Nelson

                La guerra lampo

                Addestro nuove reclute
                per il mio esercito musicale,
                nuovi suoni e fantasie.
                Mentre accolgo questi soldati
                nuove milizie m'attendono
                al fronte metodico
                della guerra lampo,
                della guerra soporifera,
                della guerra in divisa.
                Una guerra in manette,
                una guerra senza dadi,
                senza freccette o bottoni.
                Una guerra in camicia,
                una guerra impari.
                Una guerra per gioco
                e per allegria.
                Combatto senza stile,
                senza mutande
                e senza voglia.
                Un desiderio mi cade di tasca,
                una bomba a mano
                attraversa l'orizzonte
                perpendicolarmente, diligente
                il cadetto furtivo
                che spara a vista,
                spara per noia, per soldi,
                per fare, per droga.
                Fumo, erba e pasticcini.
                Mescalina, cocaina,
                anfetamina e limone.
                Dammi quel cocktail
                bella bionda,
                devo durare tutta la notte,
                devo badare alla fauna
                e alla flora. Devo
                guidare un treno
                che non sa dove mi porta,
                un treno carico di rumori
                e anime sporche.
                Salta su Fievel,
                mettiti vicino a Carlos
                e Ramirez. Bevi
                Susan, bevine un po',
                ce n'è per tutti.
                Ce n'è quanta ne vuoi,
                ce n'è per sempre.
                Cazzo se ce n'è.
                Composta giovedì 14 febbraio 2013
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