Scritta da: Luca Vitali Rosati

L'affetto

Un sospiro di vita,
nella vita arriva:
siam insieme in riva
d'un fiume: è l vento alita

l'unione tanto ambita.
Pria l'alma alla deriva
era, ché sol saliva
la vita or addolcita

dal sentimento nato,
coniugato con l'arte,
unente le persone.

Lo scopo egemone
s'è compiuto; e forte
più dello stesso fato.
Composta mercoledì 16 marzo 2016
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    Scritta da: Luca Vitali Rosati

    Il fiume

    Arno sei una lagrima
    del monte Falterona,
    ché lungo il tuo corso
    sparisci e riappari e
    dividi i tui popoli,
    riuniti poi dai ponti.

    E quando in Firenze entri
    il tuo colore muta,
    sì anche il tuo olezzo
    diviene nero assai,
    dai peccati macchiato
    (mostri fan capolino)
    uscendo poi illibato e
    tranquillo continuare
    dopo, anno dopo anno,
    lungo il tuo corso.
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      Scritta da: Luca Vitali Rosati

      L'albero

      Immobili, ma non immutabili,
      l'albero e il tempo, come due concetti,
      sì diversi, come i rami: mobili.

      Osservano la vita d'imperfetti
      uomini: la nascita in primavera,
      poi la gioventù gioviale in estate,
      la maturazione e il decadimento
      in autunno e nel gelido inverno.

      L'albero invero non muore, rinasce
      sempre, ogni anno, diviene eterno,
      libero da amore e umane angosce.
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        Scritta da: Luca Vitali Rosati

        Gradatazione

        Il mondo ha 'l viso di donna,
        che lemme lemme deperisce,
        deteriorandosi invecchia,  
        si guasta, come un bel fiore,
        i cui petali perde ancora,
        infino a piegarsi 'l gambo,
        giacendo sull'arida terra.
        Eppur vien in rapido aiuto
        l'immagine del feto nato,
        che dapprima dipende tutto,
        poi si formano, dall'embrione,
        il cuore, i vasi e l' sangue e 'l feto
        comincia, modella, a crescere,
        infino alla sua nascita,
        da cui comincia la morte.
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          Scritta da: Luca Vitali Rosati

          La parabola dell'artista

          Matita disegna e scrive la penna
          sul foglio chiaro o su tela illibata.
          Schizza, abbozza, tratta; rappresentata ora.
          Trasuda fatica; tentenna,
          ché si interroga sulla sua arte;
          demanda pietà a quelle persone
          pronte a linciare. Allora in disparte
          rimanere e parole isocrone
          forgiare, simile al fabbro che spade
          e scudi fa, per sé e pei combattenti.
          Sì cominciano a vedersi i mittenti.
          Una strana pace quindi pervade
          l'animo che, oramai, disillude,
          ché vecchio è divenuto. Prima ardenti
          i sogni son ora freddi, gelidi
          ed osservati con occhi pallidi.
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            Scritta da: Luca Vitali Rosati

            Nella stanza

            Ascolto i rombi è l fumo delle auto,
            ché distante sono, e un uomo astuto.

            Ascolto il fastidio di una zanzara;
            è così vicino, musica rara.

            E ascolto il silenzio,
            mentre dentro bercio.

            Vedo il foglio parziale illuminato,
            ò l nero trapassato del vicinato.

            Tocco i tuoi capelli inesistenti,
            che ardono come legnami ardenti.

            Ti guardo, o figura non reale!
            Né so quando tu sarai un ideale.

            Assaporo la sigaretta accesa
            e la mia vita cotanto derisa.

            Penso alla mia vita scorrevole
            come i tic tac, come se fosse un male.

            Allora sento il tempo compianto,
            del passato l'idea di disincanto.
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