Scritta da: KATIA OLIVIERI

Di questo e d'altri paesi

Campeggiano sulla tavola
i fiori di mia madre.
Sono anemoni, talvolta gigli
talora tulipani olandesi
che fanno pensare ai mulini
a vento.

Così mia padre narra sempre
d'altri paesi
che ha visto solo nei sogni.

Ma là pure si litiga
e talora ci si ama
allo stesso modo,
anche se in una lingua diversa.

E qui è la vita,
quando mia madre l'attraversa
gaia ridente come una tovaglia fiorata
piovuta dal vento.

E si mischia il suo profumo leggero
ai fiori
senza mai confondersi,
lei è la regina.

E poi di nuovo mio padre s'addormenta
senza finire la favola d'altri paesi,
dove tutte le genti sono uguali
e il cuore di ciascuno batte all'unisono:
gli innamorati non stanno più
nella loro pelle,
e a chi soffre pesa pure quella.

Ma lei sa bene,
non appena il sole della sera
si strappa
sui muri di carta
e si smorzano ad una ad una le corolle,
mia madre lo sa
che nell'urna del mondo
stanno pure i vivi, talora,
con il sangue fermo.

Sicché aspettiamo di nuovo
io, mia madre, e le mie sorelle
le campane suonare a stormo
e l'estate a riprendere il volo.

[la stagione che allunga la vita.]

e il sole è una palla di fuoco
che torna a galla
fra i monti,
oltre la mia finestra.
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