Poesie inserite da diezeit

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Scritta da: diezeit

Sei l'idea perversa dell'impossibile

E sì, ora lo sento,
il cuore in gola,
lo stomaco che non mi aspetta.
No, ti prego, non voglio
Ricadere in ciò che eravamo.
Fa male, Dio, strappalo da me.
ho paura di tutto ciò,
non si ferma, corre, mi ha preso tutto il corpo,
e ricompone la mia anima.

Impossibile, sto qui, come mesi fa,
a scrivere di te. Devo smetterla.
Io non devo amarti, tu non ami me.
Ma il calore che mi accompagna quando
Ci tocchiamo mi rende instabile.
Li vedi gli alberi che passano? E
Il sorriso che mostro solo a te, per non farti vedere
Che muoio per te? Vedi qualcosa in me?
Io vedo tutto da quando ti conosco.

Ed ora, in silenzio, senza farlo sentire a nessuno,
dirò ciò che non mi è permesso, perché mi provoca troppo dolore.
Ti amo... Gianluca!
Composta mercoledì 16 febbraio 2011
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    Scritta da: diezeit
    Le lacrime mi trafiggono l'anima
    Sento che è finito tutto, per sempre.
    Ti sento, in quello sguardo evitato, nella tua distanza.
    Perché non posso provare la gioia di essere amata,
    perché devo soffrire.
    Vorrei essere un urlo per farvi sentire il mio cuore che piange.
    Mi lascerò andare in un ballo consueto, insieme ai miei sguardi persi.
    A guardare l'inutile antenna della televisione, le stelle e il mare sullo sfondo.
    Ogni notte prego
    Di essere felice.
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      Scritta da: diezeit
      È la rigida poesia di mordersi il labbro inferiore,
      non per tensione, per quella voglia di aver qualcosa da fare,
      un dolore tenero, languido.
      Sai che fa un po' male ma fai finta di niente,
      fai finta che sia giusto.
      È l'amore che ci spinge a provare cose amare.
      È dopo, a mia splendida insaputa,
      aver scritto quella sottospecie di metafora
      mi fermo a pensare da dove proviene quello
      stupido ed eterno impulso ad amare.
      Dal fascino della verità, da quello che avevo dimenticato
      e da quello che mi ero ripetuta.
      Ma soprattutto mi chiedo perché non è facile come odiare,
      arrendiamoci alla cattiveria di un pensiero infame e ignorante.
      No, sono più forte e ribelle di voi crudeli,
      non ho alcuna paura di amare e di mordermi il labbro inferiore
      per non provar altro dolore.
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        Scritta da: diezeit
        E ti parlano di acne e stupide simpatie del cavolo
        E ti dicono stai zitto che muori
        Stai fermo,
        ma è molto meglio fuori, il silenzio
        che si fonde al rumore che sprofonda del trapano
        e le macchine, la città.
        Lo preferisco ad una tua parola detta per sbaglio
        O ad una sua insopportabile o alle vostre inutili e dolorose.

        Voglio il sole, non ho bisogno di te, di me e della fede
        E di tutti quei discorsi che fanno
        Sul pericolo, ma non parlate mai della paura?
        È di più di un sorriso, di un disco di Sinatra e di questa tristezza.
        È dolore vero, amore sincero, rabbia esistenziale.
        Ma porca miseria!
        Ho le mie incertezze e i miei pensieri che mi offuscano,
        in questo momento non ho bisogno del mondo.

        Ho bisogno di musica, di te e di ritrovare me stessa
        Non di uno stupido riflesso di un sorriso felice.
        L'apparenza non mi appartiene e non mi conviene.
        Dimmi, parlami, ascoltami ma fa che sia qualcosa di importante, di giusto.
        Ma è la vita, è perfettamente costruita male sulle fondamenta di cuori infranti,
        è dolce, infantile ma anche amara e piena di ingiustizie.
        Non ho ancora imparato ad andare a tempo
        Sulle note di questa nostra danza di lacrime e gioie.

        E allora accarezzami, zittiscimi e prendimi per quella che sono
        Non per quella che vedi riflessa nella vita degli altri
        Me, ironia malinconica e istantanea in un involucro di sangue e risate.
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          Scritta da: diezeit
          Sento il dolore incorniciare le mie vene
          L'onore scagliarsi contro l'anima
          E sorrisi soffusi accarezzare il mare e affogare nelle mie pene.
          E la sofferenza sta dietro di me che trama
          Qualcosa di ignoto ma che fa del male.
          Senti che l'amore, la vita
          Sono per me solo insonnia letale
          E le parole contro di te non posso scagliare.

          Domani mi dovrai ascoltare,
          farmi spiegare la solitudine del mattino
          da quando non ci conosciamo più,
          lo spasimo della notte,
          che mi viene a cercare, da quando stiamo insieme.

          E mi sento spaesata in un mare di labbra
          che parlano di noi
          mentre noi non ci sfioriamo più.
          Perché è un cazzo di dolore che mi lacera l'anima.
          Sento il passato nelle nostre arterie colorate di
          Blu come il fiume che guardavo passare.
          E il cielo plumbeo e le orecchie nelle cuffie vedo sprofondare
          Ora che non ci sei più.

          Il pavimento è freddo, il fondo della mia cedrata Tassoni
          È lugubre come il mio cuore bruciato da te.
          Alla radio, di notte c'è gente che si sente persa,
          io non mi sento più. Fammi correre e respirare per
          non sentire altro male.
          Atei che pregano Dio in una notte di languore e in cui
          Le chimere, i sogni e gli occhi fottutamente chiusi
          Non esistono, non li sento più.

          Non mi sento più.
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            Scritta da: diezeit
            Un tiepido e freddo languore
            Si avvicinava verso il terremoto del cuore.
            Questo di rado.
            Non puoi mostrarti debole e zitta
            Di fronte a coi tanta violenza e grazia
            Nel far del male.

            Sconcertata alla vista di un mondo vermiglio come
            il sangue e la paura
            come quelle grida che mi sforzo di non ascoltare e
            di non vedere negli occhi di quei splendidi e sofferenti visi.
            Mi sorprende che la folla non può stare alla larga
            Dall'indifferenza e da se stessi.

            Tutti dovrebbero preferire di stare nel corpo
            Spigoloso di qualcun altro
            Per soffrire al posto di qualcun altro.
            Ma soprattutto
            Sognare e vedere anche in una misera mollica di pane
            Amore e gioia di vivere.
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