Poesie inserite da Emanuela Ingenito

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Scritta da: Emanuela Ingenito

Sei la perla, sei il pellicano

Mi raccontarono
della perla che
nasce dall'ostrica
per difenderla
dalla malattia e
del pellicano
che scarnifica
il petto per
sfamare i suoi figli.

Tu sei la perla,
sei il pellicano,
m'offri le bacche
sfidando il dirupo,
scagli sassi
contro il muro
delle mie ossessioni.
M'ami,
senza tante parole.
Composta mercoledì 22 maggio 2013
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    Scritta da: Emanuela Ingenito

    Quand'io ti penso

    Quand'io ti penso
    i miei deserti fioriscono,
    le orchidee e
    le rose rinascono,
    germoglia il grano
    che sfama
    la mia solitudine.

    Quand'io ti penso
    il sole ritorna
    e scioglie la neve,
    le nuvole mutano forma,
    diventano la tua mano
    che prende la mia
    e m'accompagna nel mondo.

    Quand'io ti penso,
    ma non ti vedo
    non provo paura
    perché so che sei qui,
    in tutte quelle cose
    che per la prima volta
    ho visto accanto a te.
    Composta martedì 12 febbraio 2013
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      Scritta da: Emanuela Ingenito

      C'è un tempo

      C'è un tempo per essere persone migliori,
      forse più sane e più vicine
      come le gemme e i loro rami,
      i rami e il loro albero,
      l'albero e il suo terreno.
      C'è un tempo per scambiarsi promesse
      e costruire ponti tra le nostre vite,
      ponti di carta e di pietra,
      di fango e di gemme preziose.
      C'è un tempo e non c'è tempo
      per essere e per essere migliori,
      per amare e per saper amare,
      per sbagliare e per saper rimediare.
      Composta mercoledì 16 marzo 2011
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        Scritta da: Emanuela Ingenito

        Solitudine

        Faro, vecchio obelisco di mare
        che offri i tuoi fasci di luce
        a navi che finalmente ritornano
        chissà da dove, chissà dopo quanto
        e che da lassù mi guardi superbo...
        Mi sento piccola come un insetto,
        un insetto spregevole e viscido,
        e cammino muta tra un
        terribile odore di cani randagi,
        spazzatura e piscia d'uomo,
        su tappeti di vetro verde in pezzi,
        in strade piene di locande e
        di bordelli rumorosi e sporchi.
        Solo urla di orgasmi e piacere
        Coprono i miei singhiozzi...
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          Scritta da: Emanuela Ingenito

          Noi non ci apparteniamo

          La collana d'argento e d'oro
          Del golfo ci avvolge
          Nella notte delle stelle cadenti
          E noi, qui, tra sabbia e conchiglie
          Consumiamo questi attimi d'amore
          Senza pensare al dolore che ci
          Facciamo quando all'alba
          Riprendiamo noi stessi e ci
          Allontaniamo...
          Non ci apparteniamo e mai
          Per la tua libertà sarà così,
          ma se ti guardo negli occhi
          Non posso lasciarti andar
          Via all'alba di domani...
          Noi non ci apparteniamo.
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            Scritta da: Emanuela Ingenito

            Poche ore e...

            Poche ore e...
            Poche ore e sarai lontano
            Per raggiungere la tua città
            perché, lo so, ne hai nostalgia.
            E chissà... forse stringerai le
            Mie mani ancora una volta e
            Un giorno le tue pupille di nuovo
            Coloreranno le mie guance.
            Poche ore e sarai lontano,
            ma ancora ti seguirò con gli
            occhi e col cuore di chi ama,
            inginocchiato tra la neve ti
            vedrò mentre raccogli i fiori
            di una primavera che Proserpina
            ha portato via con sé nell'Ade,
            ma che nei tuoi gesti ancor vive
            e che respira come fosse ieri.
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              Scritta da: Emanuela Ingenito

              Non andar via

              Non andar via
              Non andar via, ti prego!
              Mi hai inondato la stanza col tuo profumo,
              profumo d'uomo e d'umori e
              muto ora scappi dall'amore
              che ti si è attaccato addosso,
              che disperatamente voglio donarti
              ma che tu temi più del domani.
              Io profondamente ti voglio, come
              Mai ho fatto prima d'ora, mai!
              Sei e forse sarai ancora la cura ai mali miei.
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                Scritta da: Emanuela Ingenito

                Se tu scivolassi via

                Vorrei che tu velocemente
                scivolassi sulla pelle mia
                come acqua che nel greto
                non sosta, ma inesorabile
                cade in basso e per sempre
                scompare lì dove non so e non sai.
                Ti ho visto negli occhi della gente
                e su di me quello sguardo si posa
                per accarezzarmi e uccidermi,
                ad un tempo petalo e proiettile.
                Ma io devo salvarmi da te,
                in qualche modo salvarmi...
                Scivola via, scivola lontano!
                E avrò salva la vita.
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