Scritta da: Ciro Orsi

Connesso

La vista spazia libera
oltre quel muro di mattoni
dove hai nascosto al mondo
le semplici emozioni
che provavi da bambino.
Lasciati andare come
un tempo faceva l'aquilone
levandosi in alto
in cima al filo di cotone
che il vento srotolava
tra le dita
seguendo i palpiti imprevisti
come di un volo
di farfalla in primavera,
lasciati andare senza
aver paura
alle piccole cose
che riempiono la vita,
torna a sognare
per capire come
cambiare il mondo,
affidati al mistero
più che alla ragione
scaccia la noia
dell'overdose cognitiva
che ti sovrasta
resta connesso
con la tua fantasia.
Composta giovedì 25 luglio 2013
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    Scritta da: Ciro Orsi

    Antenne

    Lieve corre lo sguardo
    sui campi di grano dorati
    ondeggianti alla brezza
    che muove dal mare,
    sulle case poderali
    tessute con crete
    di terre d'antico
    colore di ruggine
    che il sole scolora
    aspettando la semina
    della luna che verrà.
    Svettano tra le case
    i campanili stretti
    dei borghi di maremma
    come antenne sovrane,
    vibrano sui tetti
    i dolci rintocchi
    di campane fuse nel bronzo
    a connettere l'anima
    con l'etere in un istante
    mentre è silenzio intorno
    tra le padelle
    di latta digitali
    questi segnali
    non sono pervenuti.
    Composta sabato 6 luglio 2013
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      Scritta da: Ciro Orsi

      Il viaggio

      Ora discende calma la notte
      mentre nel cielo
      appaiono le stelle.
      Sterminati carri
      fuggono a vista d'occhio
      nella trama di incroci
      tracciati come rotte
      nell'arco di cielo
      che il Capitano
      mi ha assegnato
      quando ho iniziato
      questo viaggio
      sul pianeta Terra.
      C'è un posto per ciascuno
      rilassati
      guarda l'immensità del cielo
      goditi il viaggio
      ascolta il silenzio
      delle sfere rotanti
      che muovono il mondo
      e pensa al Capitano
      che ti ha voluto a bordo
      solo per amore.
      Composta lunedì 24 giugno 2013
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        Scritta da: Ciro Orsi

        Occhi orientali

        Cerco i tuoi occhi
        nascosti agli sguardi
        smarriti
        per le vie
        dello spazio e del tempo.
        Cerco l'emozione
        d'incontrare
        i tuoi occhi orientali
        di luminosa intensità
        mediterranea
        nel volto sorridente
        della fanciulla
        dal grembiule nero
        della seconda B
        quando dalla finestra
        della classe mia di terza A
        ti salutavo senza
        dar nell'occhio
        e con la mente
        facevo il conto
        dei pochi spiccioli
        che avevo in tasca
        aspettando
        con il batticuore
        di dividere con te
        un biscotto all'amarena
        all'uscita della scuola
        per starti accanto
        un po' di più
        del poco tempo
        che passava
        nel breve tratto
        per accompagnarti
        sotto casa.
        Composta domenica 16 giugno 2013
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          Scritta da: Ciro Orsi

          Aspettando Diana

          Le discese al Bagno Nuovo
          con la banda dei ragazzi
          attraversando felici
          viottoli secondari
          nascosti tra i filari
          di ordinati campi
          odoranti
          d'ortaggi di stagione,
          sino alla via del lagno
          che ci portava al mare
          senza pagare il prezzo
          del nostro passatempo
          all'arcigna padrona
          ingobbita alla cassa
          dell'angusto botteghino.
          Addio ai giochi
          lungo il bagnasiuga
          alle lunghe corse
          con le biglie variopinte
          sulle piste sinuose
          disegnate sulla sabbia nera,
          ai lanci d'acqua fredda
          sui gracili corpi
          stesi al sole,
          ai sorrisi senza fine
          ed agli ammiccamenti
          con i compagni
          di mille scorribande,
          agli scambi di merende
          di frittata e melanzane
          arrotolate nella carta oleata
          miste alla sabbia
          dal sapore familiare,
          agli zoccoli di legno
          strusciati sulle tavole
          sospese sul vuoto
          di palafitte in fuga
          tra le cabine
          bianche e azzurre
          cercando la rotonda
          come si cerca
          l'oasi nel deserto.
          Poi le discese al mare
          presero il viale
          dell'ingresso principale,
          tra i pini profumati
          di essenze salmastre
          e i canti sonnolenti
          delle cicale,
          per il nuovo loisir
          che già ci affascinava
          aspettando Diana
          e quel che ne seguì
          per la mia generazione.
          Composta sabato 1 giugno 2013
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            Scritta da: Ciro Orsi

            L'urlo

            La notizia arrivò dalla radio
            nelle prime ore del mattino
            d'un caldo luglio
            del cinquantasei.
            Un urlo senza fine
            si levò dal balconcino
            dall'altro lato del cortile.
            L'urlo di donna Emma
            attraversò il cielo
            fino all'Oceano lontano
            gonfio d'angoscia
            di sapere quale sorte
            seguisse
            al proprio figlio
            che era cameriere
            a bordo dell'Andrea Doria,
            in agonìa nel mare
            tante volte
            attraversato con orgoglio.
            L'urlo di donna Emma
            accompagnò la nave
            negli abissi,
            come l'urlo di Munch
            tracciò di sangue il rosso
            del tramonto.
            La poveretta trovò pace
            solo al tramonto
            nel tardo pomeriggio
            quando fu certo
            che il suo ragazzo
            era arrivato sano e salvo
            nella città di New York
            si era ben distinto
            nell'aiutare tanti passeggeri
            più sfortunati di lui
            da meritarsi certo
            qualche encomio
            appena di ritorno
            da quel fatale viaggio.
            Composta venerdì 24 maggio 2013
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              Scritta da: Ciro Orsi

              Passaggio a livello

              Non solo un'autostrada
              per un banale corri corri
              da Salerno in giù
              sino alla punta estrema
              del Bel Paese,
              idea geniale è stata
              trasformare la fugace corsa
              in un mutevole percorso
              d'avventure:
              cantieri sterminati
              di operosi lavori
              senza fine,
              un esercito di tute rosse
              muove migliaia di birilli
              da una parte all'altra
              secondo un piano
              di lavoro assai ispirato
              da teorie keynesiane
              corrette dalla fantasia
              che non difetta
              ai miei concittadini.
              E così può capitare
              di trovarti fuori autostrada
              tra Eboli e Sala Consilina
              a percorrere la vecchia
              strada delle Calabrie
              tra borghi appena illuminati
              e case sparse
              un semaforo rosso
              ed una croce
              fermano il cammino
              mentre scende piano
              la sbarra
              a strisce bianche e rosse
              d'un passaggio a livello.
              Spegni il motore nell'attesa,
              abbassi la radio,
              ti rilassa
              la sosta imprevista,
              assapori il silenzio
              del tempo passato,
              qui il futuro è sempre
              in gran ritardo.
              Passa il treno,
              una vettura sola
              a passo d'uomo,
              e qualche passeggero
              seduto
              col cappello in testa,
              povero Cristo,
              torna a casa
              e speri per lui che
              non sia in ritardo
              come invece sarai tu
              grazie al progresso,
              ma per fortuna
              che c'è il cellulare
              per avvertire casa
              del solito imprevisto.
              Composta lunedì 20 maggio 2013
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                Scritta da: Ciro Orsi

                Rompicapo

                Vibrano lievi i sogni
                mentre la notte scorre
                verso la nuova aurora.
                Sogni o sei desto?
                Immagini furtive disegnano
                fragili foglie di cristallo
                nella memoria profonda
                Sogni o sei desto?
                Torna a sognare l'IO
                l'inconsapevole illusione
                di realtà sospese
                oltre l'usura del tempo
                combinando memorie
                e fantasie diverse
                nei colori di un fiore
                che al risveglio si dissolve
                lasciandoti nel dubbio
                d'un rompicapo già vissuto.
                Composta domenica 19 maggio 2013
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                  Scritta da: Ciro Orsi

                  Coste di montagna

                  Dalla terrazza sulle coste
                  non si vedeva il mare
                  né vele navigare
                  in lontananza
                  ma monti verdeggianti
                  sorgenti dalllo spazio
                  tra la valle e il cielo
                  nell'arco d'orizzonte
                  disteso ai nostri sguardi.
                  Sulla panchina
                  in primo piano
                  dinanzi alla ringhiera
                  mio padre mi insegnò
                  a ritrovare nel cielo
                  i punti cardinali
                  guardando il sole al mattino
                  e le stelle di sera,
                  e la mia mente di bambino
                  prese a vedere
                  oltre le coste di montagna
                  sino al mare di casa,
                  aspettando i fuochi d'artificio
                  della festa
                  che chiudeva l'estate
                  in onor di S. Michele.
                  Composta venerdì 17 maggio 2013
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                    Scritta da: Ciro Orsi

                    Credere

                    Passi sospesi sul filo
                    tra la solfurea realtà
                    sotto ii tuoi occhi
                    ed il futuro
                    che solo la tua fede
                    può rendere possibile.
                    Passi senza ritorno
                    oltre quei limiti
                    ficcati nel passato
                    come uno spartiacque
                    nelle colonne d'Ercole,
                    di qua la realtà
                    di là l'ignoto.
                    Lascia che il Sogno
                    ti sollevi
                    per credere
                    prima di vedere.
                    Composta mercoledì 15 maggio 2013
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