Poesie inserite da Alexandra Romano

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Scritta da: Alexandra Romano

Storia di un uomo sincero

Vorrei vederti al mattino,
al risveglio,
quando non indossi alcuna maschera e il tuo viso è libero da ogni convenzione.
Vorrei vederti mentre dormi,
mentre sogni,
quando il tuo cuore
è svincolato da ogni ragione.
Vorrei vederti
anche quando non vuoi vedermi,
anche se mi respingi,
se non sopporti nessuno,
perché ti voglio nella tua interezza,
perché penso che prendere qualcuno significa non solo vederne il lato felice,
la sua parte più luminosa.
È come quando prendi una rosa:
non sacrifichi la sua bellezza per il costo delle spine.
Vorrei vederti mentre immagini
cosa avresti potuto fare e non hai fatto,
cosa vorresti fare,
quello che accadrebbe se allo spuntare di un nuovo giorno
cambiassi una tua scelta.
Vorrei vederti e basta,
soltanto te
e viverti.
Composta mercoledì 14 marzo 2018
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    Scritta da: Alexandra Romano

    Il flusso del mio sangue

    Scrivo perché mi sento libera,
    scrivo perché mi sento idillica.
    Scrivo
    perché vivo.
    Scrivo
    perché amo.

    Le mie linee del cuore sono inscritte in un libro.
    L'inchiostro che trapela da quella penna stilografica,
    quando scrivo,
    è il flusso del mio sangue.

    Le mie parole
    sono quelle che scrivo.
    Il mio respiro è favorito dalla presenza di un pezzo di carta e una semplice penna.

    La mia forza,
    nasce dalla passione,
    dall'ardore nello scrivere quello che scrivo.
    Il mio modo di amare,
    è così intenso perché vivo di emozioni.
    Riesco a descriverle
    a volte,
    così semplicemente
    perché le parole sono il mio ossigeno.
    E non ho bisogno di essere lucida,
    di sforzarmi,
    perché quello che sto scrivendo ora mi viene in automatico.
    Come se le mie dita,
    il mio cervello,
    eseguissero solo quello che dice loro il cuore.
    Composta martedì 6 marzo 2018
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      Scritta da: Alexandra Romano

      Fa più male di quanto pensi

      Non puoi farci niente.
      Non serve il tempo,
      avere un altro nei miei giorni
      se ancora vieni a trovarmi nei sogni,
      se ancora riesci ad aprire la porta del cuore:
      no,
      non basta.
      E fa più male di quanto pensi,
      rivederti nei miei occhi,
      risentirti sulla pelle,
      mentre in testa mi ricompaiono i nostri momenti
      con la velocità di un fulmine.
      Fa più male di quanto credi.
      Bloccarmi il respiro
      e ritornare punto e a capo.
      Composta mercoledì 28 febbraio 2018
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        Scritta da: Alexandra Romano

        Dove sei?

        Dove sei?
        Mi manca l'aria,
        Mi manca ridere,
        Piangere.
        Qui dentro fa più freddo di prima,
        Ora che se n'è caduto il muro che ci teneva al caldo,
        Insieme.
        Perché quel muro non esiste se non ci sei tu,
        E sto per morire di freddo.
        È arrivata la neve a Napoli,
        Vorrei dirtelo,
        vorrei condividerla con te.
        Tutto è possibile,
        Ma allora perché questa parola non esiste per noi due?
        Ti sento più lontano del cielo,
        ma purtroppo nel mio cuore ci rimani.
        La neve si è avvicinata a Napoli,
        L'ha sfiorata,
        L'ha toccata.
        E io ti sento sempre più lontano.
        L'unica cosa viva che ho di te
        Sono le paure che non ti facevano dormire la notte,
        E che ora non fanno dormire me.
        È ancora più improbabile di un'altra nevicata,
        Questa notte,
        A Napoli.
        Anche se diventa tutto sempre più possibile,
        tu rimani l'impossibile.
        Composta giovedì 1 marzo 2018
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          Scritta da: Alexandra Romano

          Napoli in una lacrima

          Guardaci,
          ci siamo ridotti ad emigrare in altri posti per ridere,
          per Vivere.
          Napoli è uno straccio,
          ma tanto a chi importa?
          Abbiamo gli aerei che ci portano a New York,
          e i treni che ci portano in riva al mare.
          I traghetti che ci portano in Sicilia,
          in Sardegna,
          il più lontano possibile.
          Napoli soffre,
          continua a soffrire,
          e nessuno se ne cura,
          nessuno fa qualcosa.
          Ognuno di noi continua a calpestarla,
          e a racimolare soldi per andarsene.
          E lei rimane sempre qui,
          desolata,
          ora più sola di prima,
          con qualche scarso volontario che fa un minimo per curarla.
          Non mettiamo uno spicciolo per bonificare la nostra città,
          ma spediamo di tutto per inquinarla.
          Preferiamo viaggiare,
          allontanarci,
          e così, ogni volta che ritorniamo
          troviamo la nostra patria sempre un po' più inerte di prima.
          Poi ci lamentiamo,
          le gridiamo contro
          come se la colpa fosse sua,
          ma in realtà è il cittadino a rendere oro la sua città,
          oppure lerciume.

          Napoli,
          ti ricopriamo di cartacce,
          di pregiudizi,
          di gas e carburanti,
          ti seviziamo senza rendercene conto...
          perdonaci.
          Composta venerdì 30 giugno 2017
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            Scritta da: Alexandra Romano

            Wow

            Si sfiorano le nostre labbra,
            le tue sulle mie,
            una carezza così tenue...
            Nei tuoi occhi pieni di fulgore
            Mi perdo,
            in quel tuo sguardo colmo di dolcezza...
            I tuoi occhi sfavillanti
            Che sembrano volersi impossessare di me.
            In un solo attimo,
            un solo sguardo,
            ed è davvero forte
            l'ardore che c'è tra di noi.
            Una passione così attanagliante
            Da sconvolgere,
            un sorriso, il tuo, così colmo di splendore:
            mi riporta in un mondo che solo tu sai esistere.
            Una mattina dopo ho ancora il tuo profumo addosso
            Che mi riporta la mente indietro di qualche ora,
            il tuo effluvio che mi ti fa sentire un po' più vicino,
            e da questo incantesimo
            che fa riaffiorare nella mente molto di noi,
            tutta una sequenza di immagini strabilianti,
            di attimi fervidi,
            di scene sature di emozioni irrefrenabili
            non mi voglio liberare!
            Wow, la sola parola per tutto questo,
            per ogni profondo gesto,
            per il tuo viso che è un paradiso a due piani,
            per te, che sei l'immensità più grande di ogni infinito.
            "Wow" è quello che mi hai detto,
            e la parola per te appositamente fatta.
            Composta martedì 17 gennaio 2017
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              Scritta da: Alexandra Romano

              Se chiudo gli occhi

              Se chiudo gli occhi
              t'immagino.

              Se chiudo gli occhi
              sono oltre l'oceano Altantico.

              E pensare che solo qualche lungo chilometro
              marino ci separa,
              non siamo altro che due terre.
              Stessa gente,
              stessa estate,
              stessa vita e stessi sogni.
              Respiro l'aria dei tropici
              nel mio immaginare senza frontiere.
              Ma basta una serratura di palpebre
              e ritorno qui,
              a casa mia.

              Domani chiuderò gli occhi per più tempo,
              non solo per essere lì,
              ma anche per amare.
              Composta giovedì 8 giugno 2017
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                Scritta da: Alexandra Romano
                Il mondo di oggi è vuoto,
                è privo.
                È come un vigneto senza pampini
                e acini.

                Il mondo di oggi è torvo,
                quasi morto
                come la cenere,
                è deserto,
                inerte
                come un posto senz'amore.

                Il mondo di oggi è lacunoso,
                carente delle sue ricchezze,
                della sua vitalità innata
                di anima.

                Il sole non risplende,
                non rallegra,
                trafigge solo lame profonde:
                mette in evidenza ciò che la notte non fa scrutare.

                Terra bruciata,
                terreni grigi e alberi spogli
                ovunque!
                Questo mi lacera il cuore,
                non capisco:
                l'uomo, figlio della Terra, distrugge colei
                che gli ha dato la vita
                e lo alimenta di "vivere" ogni giorno.
                È proprio vero,
                l'uomo è l'essere più intelligente al mondo
                ma anche quello più ingegnoso,
                fin troppo,
                al punto di diventare maligno.
                Composta lunedì 24 luglio 2017
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                  Scritta da: Alexandra Romano

                  Lava

                  La lava distrugge tutto ciò che vuole,
                  un albero,
                  un merlo.

                  Una casa,
                  mentre pian piano vedi il soffitto fondersi,
                  i piani avvallarsi,
                  e ti puoi rifugiare ovunque.
                  Sotto al legno di una scrivania,
                  in una scatola,
                  dietro a un angolo...
                  è inutile.

                  Fu così con tutti i miei mali,
                  le mie spine acuminate,
                  che mi attraversarono l'anima,
                  mi trafissero...
                  che fuoco ardente nel mio cuore!
                  Che gran supplizio!
                  Non lo dimenticherò mai!

                  Ma adesso tu non lasciar fare al dolore
                  quello che la lava fa alle cose,
                  fa sì che tutto questo cessi.
                  Usa il fuoco contro tutti i miei mali,
                  contro le mie sofferenze:
                  disidratale fino a farle scomparire.
                  Fai come la lava farebbe con la superficie solida d'una qualunque roccia:
                  smorzali,
                  affievoliscili,
                  fino a farli divenire invisibili all'occhio umano,
                  a qualunque microscopio elettronico.
                  Fino a farli divenire inesistenti.
                  Composta martedì 25 luglio 2017
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