Scritta da: Hypomone

Amaro

Saprai che nella mia casa
s'inclinano i quadri
quando il mare è mosso
e che s'accendono per i corridoi
vecchi lumi di lucciole
prima dormienti.

Per cena consumo
quell'ora aspra di un limone
ingerito con la buccia
gialla un po macchiata

e metto giudizio
solo quando tracanno
il mio amaro amore
alle erbe.
Vincenzo Iannarilli
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    Scritta da: Hypomone

    Sentieri di cielo

    Nel bel mezzo dell'oceano
    crebbe una musica nuova che smosse la candela,
    eri di fatto la fiamma ultima prima della terra
    timidamente esposta sull'inondata roccia.
    Il tuo jazz finì nel mio bicchiere
    per nulla rinfrescate come fu l'aria folle
    racchiusa in una leggera brezza stellata.
    In quell'alito la ragione ci insegnò l'amore
    nel nostro desolante rincorrere spazi di corallo,
    angoli visibilmente erosi dalla premura
    come solo la speranza sa sfiorare l'onda
    mi sedetti mirando la punta di una vela
    toccare sentieri di cielo sconosciuti.
    Vincenzo Iannarilli
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      Scritta da: Hypomone

      L'orchidea

      Si apre il mattino e squarcia l'incanto
      sopra questo cortile di pietra,
      dove primogenita e fonte
      la brezza notturna evapora
      come i sogni,
      lasciando questo cielo plumbeo
      fatto di mistero
      come fosse nel grembo di una madre.
      L'orchidea e il suo spirito
      nutre l'occhio
      nell'eco di mezzo dì
      e si trasforma in domanda,
      la cui risposta sazia
      i commensali del tempo perduto.
      Vincenzo Iannarilli
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        Scritta da: Hypomone

        Innocente

        Dai luoghi più impervi (il divano di casa)
        ho rivisto la vita
        risuscitare dal suo fango
        l'amore inteso al nostro
        che simile a quello del mondo,
        dalla parvenza immortale,
        si volse al mio sguardo
        ch'era fatto solo d'ombre.
        Talvolta ho vissuto preda dei giorni,
        tu ne fosti vittima per anni
        sino a perdere totalmente il senno.
        Io di certo non sono d'animo leggero, forse solo velatamente innocente,
        e saprei raccontarti le storie più false
        di quelle che presumi vere.
        Vincenzo Iannarilli
        Composta martedì 26 aprile 2011
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          Scritta da: Hypomone

          Terre senza luoghi

          Portami sulla vela
          che taglia l'inconscio
          come l'uccello moribondo
          tagliò il libeccio,
          depredami dunque da ogni riva
          poiché l'attimo di stasi
          che desideravi mi ancorasse
          preda dei coralli
          ha preso il largo,
          sfiorando le isole Cicladi
          divenne coda d'ali
          e strumento di plauso
          agli echi del cielo,
          quell'incondizionato volo
          sull'incolto odore di terra
          che talvolta non ha luoghi.

          Se mi sarà data morte,
          vorrei fossi l'ombra che s'arresta
          sulla picchiata dell'esule
          che mira,
          il semplice colore
          del fiore che digiuna,
          sul feretro
          d'una terra senza nome.
          Vincenzo Iannarilli
          Composta sabato 28 novembre 2009
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