Poesie di Oscar Wilde

Poeta, aforista, scrittore, drammaturgo, giornalista, nato lunedì 16 ottobre 1854 a Dublino (Irlanda), morto venerdì 30 novembre 1900 a Parigi (Francia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Marzia Ornofoli

Era un giovane greco

Era un giovane greco, che tornando in patria
Dalla Sicilia con fichi succosi e vino,
Stava a prua del veliero, lasciando che la spuma
Gli infradiciasse i ricci folti e bruni. Non badando
Al vento con disdegno fanciullo, non badando alle onde
Scrutava tra gli scrosci la notte tempestosa.
Oscar Wilde
Composta venerdì 7 agosto 2009
dal libro "Poesie" di Oscar Wilde
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    Scritta da: Marzia Ornofoli

    Chi non ha mai visto

    Chi non ha mai visto in una stanza buia
    Filtrare la luce del giorno
    -Levandosi da un corpo adorato
    Per accostare le tende
    Con gli occhi sfiniti e pesti-
    Non può capire quel che cerco di dire,
    Quanto lungo fosse l'ultimo bacio, quanto lento
    Quanto caldo il suo indugio.
    Oscar Wilde
    Composta venerdì 7 agosto 2009
    dal libro "Poesie" di Oscar Wilde
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      Scritta da: Marzia Ornofoli

      Endimione (2)

      Fredda e gelata cade la rugiada,
      Nessun uccello canta più in Arcadia.
      I fauni Hanno lasciato la collina
      e anche il narciso stanco
      Ha chiuso i petali.
      Ma il mio amore non è tornato,
      Luna, falsa, una che svanisci,
      Dove è andato il mio amore fedele?
      Dove sono le sue labbra vermiglie,
      La verga di pastore, i suoi calzari?
      Perché tendi quello schermo d'argento,
      Perché porti il velo di brune, lo muovi?
      Tu hai preso Endimione,
      Hai tu quelle labbra da baciare.
      Oscar Wilde
      Composta martedì 4 agosto 2009
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        Scritta da: Marzia Ornofoli

        Endimione (1)

        I meli sono carichi di oro
        e alto in Arcadia è il canto degli uccelli,
        Nell'ovile belano le pecore.
        La capra solitaria corre per la radura,
        Ma ieri mi ha svelato il so amore
        e so che ritornerà.
        O luna che sorgi, signora, luna
        Custodisci tu il mio amore, guardalo,
        Non puoi non riconoscerlo.
        Porta i calzari rossi.
        Non puoi non riconoscere il mio amore
        Perché regge una verga da pastore,
        Ma è dolce come una colomba
        e sono scuri i suoi capelli ricci.
        Oscar Wilde
        Composta martedì 4 agosto 2009
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          Scritta da: Marzia Ornofoli

          I viali di Magdalen

          Piccole nuvole bianche corrono per il cielo,
          Fiori di marzo ornano di oro la campagna;
          Bisbiglia il pino il platano una storia d'amore
          Finché quello si increspa, e ride, scuotendo il manto verde.
          Anche se prossima è la fine, il senso
          Della mia vita è dolce. Un altro inverno
          Verrà di pioggia e di rovina,
          Perderà il giglio l'oro e i fiori del castagno
          Saranno sull'erba un mare banco e rosso.
          Oscar Wilde
          Composta martedì 4 agosto 2009
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            Scritta da: Marzia Ornofoli

            Lasciali fiorire da soli

            Lasciali fiorire da soli,
            Lascia che l'altea rossa e slancia
            Dondoli le sue campane silenziose
            Così che l'ape - piccola campanara -
            Non cerchi altri piaceri; e l'anemone
            - All'alba in pianto come una stupidina
            Davanti al suo ragazzo (quasi non vuole le farfalle,
            Teme vicino a lui dispieghino le ali colorate) -
            Lascia che la laguna in pallida verginità:
            La neve fredda lo adorna meglio delle tue labbra
            - La loro fiamma lo brucerebbe -; cogli piuttosto
            Quel fiore amoroso che sboccia solo;
            Il vento ruffiano lo nutre
            con polvere di baci non suoi.
            Oscar Wilde
            Composta mercoledì 29 luglio 2009
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              Scritta da: Marzia Ornofoli

              Ahimè

              Con ogni passione andare alla deriva
              Fin che l'anima vibri come un liuto a tutti i venti:
              per questo ho rinunciato alla saggezza,
              Alla mia antica disciplina?
              Mi sembra la mia vita un palinsesto
              Di rime e note, canzoncine
              Scribacchiate in vacanza pigramente
              a un ragazzo. A mascherare il segreto.
              Certo avrei potuto giubgere in vetta, un tempo,
              e dalle dissonanze della vita
              Trarre un accordo che salisse a Dio.
              Quel tempo è morto? Con la piccola bacchetta
              Ho solo sfiorato il miele dell'arte-
              e devo prendere l'eredità di un'anima?
              Oscar Wilde
              Composta martedì 4 agosto 2009
              dal libro "Poesie" di Oscar Wilde
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                Scritta da: Marzia Ornofoli

                Sonetto alla libertà da Eleuteria

                Non che io ami i tuoi figli, i cui occhi vuoti
                Vedono solo l'ansia che li opprime
                e le cui menti nulla sanno, e nulla vogliono sapere...
                Ma il ruggito delle tue democrazie,
                i tuoi regni di terrore, le tue grandi anarchie
                Come il mare rispecchiano le mie passioni più selvagge
                Dando un fratello alla mia rabbia: libertà
                Soloper questo le tue urla sgraziate
                Mi sono gradite; altrimenti tutti i re potrebbero
                Togliere ogni diritto alle nazioni con le fruste
                Insanguinate o cannoni traditori, e io
                Resterei indifferente... Invece,
                Invece questi cristi ce muoiono sulle barricate,
                Dio sa che sono con loro in qualche cosa.
                Oscar Wilde
                Composta venerdì 31 luglio 2009
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                  Scritta da: Marzia Ornofoli

                  Spirito di bellezza

                  Spirito di bellezza, resta ancora:
                  Sono morti i tuoi antichi seguaci,
                  Ma per qualcuno il tuo riso radioso
                  Vale più di mille vittorie
                  (Anche se i caduti di Waterloo
                  Gli si rivoltono contro sdegnati). Resta ancora.
                  C'è qualcuno disposto a consacrarti il suo essere
                  Rinunciando alle virtù maschili: io, almeno,
                  Lo faccio, ogni giorno, nutrendomi delle tue labbra.
                  Perché nei tuoi templi trovo feste ben più sontuose
                  Di quelle offerte da questa età meschina
                  Coi suoi nuovi credi così scettici
                  e così dogmatici.
                  Oscar Wilde
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