Poesie di Jennet Garcia

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Scritta da: Jen
Quelle tue lacrime, che incessanti
percorrevano il tuo volto,
portavano con sé l'inesauribile dolore della tua anima;
quell'anima che oramai non riusciva piu a trovare pace,
che invano si girava e rigirava
perlustrando ansiosamente sé stessa e tutti
alla ricerca della sua essenza
perdutasi nei meandri di un passato mai esistito.
Jennet Garcia
Composta lunedì 9 maggio 2011
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    Scritta da: Jen
    Se non fosse perché un persistente senso di speranza che, in un modo alquanto misterioso, continua a fluttuare in un luogo non definito del mio essere, proiettando la mia immaginazione attraverso ed al di la di questo mio stato di dolore permanente verso una prospettiva di futuro migliore, forse io, molto probabilmente, oggi sarei già morta.
    Jennet Garcia
    Composta lunedì 9 maggio 2011
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      Scritta da: Jen

      Catarsi dell'Angelo

      Guardai negli occhi un Angelo e vi vidi
      una lacrima densa di dolore.

      Racchiuso nel tormento di un'anima umana,
      sentii il battito del suo dolce cuore divenire
      lacerante sotto l'oppressione
      dell'unama esistenza.

      Caduto era quest'Angelo nel vortice
      dell'amara solitudine che trascinava
      il suo spirito sotto l'incommensurabile
      peso delle realtà della vita.

      Candide piume tinte di sangue e gocce
      di vita si posavano sull'inospitale suolo
      in cui, tu Angelo, in ginocchio, attonito fissavi
      il Cielo e mentre il leggiadro Etere
      accarezzava il tuo volto, un fascio di luce
      avvolgeva il tuo essere e un sorriso di
      gratitudine illuminava il tuo viso.
      Jennet Garcia
      Composta venerdì 11 marzo 2011
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        Scritta da: Jen

        Angelo

        Guardai negli occhi di un angelo e
        vi vidi una lacrima del dolore più puro.

        Racchiuso nel tormento di un'anima umana
        sentii il dolce battito del suo cuore
        divenire lacerante sotto l'oppressione
        dell'umana esistenza.

        Caduto era questo angelo nel vortice
        dell'amara solitudine che trascinava
        il suo spirito sotto l'incommensurabile
        peso delle realtà della vita.

        Candide piume tinte di sangue e gocce di vita
        si posavano sull'inospitale suolo in cui,
        tu angelo, in ginocchio, attonito fissavi il Cielo
        e mentre il leggiadro etere accarezzava
        il tuo volto, un fascio di luce avvolgeva
        il tuo essere e un sorriso di gratitudine
        illuminava il tuo viso.
        Jennet Garcia
        Composta giovedì 10 marzo 2011
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