Poesie di Grazia Finocchiaro

LETTURA E SCRITTURA, nato venerdì 4 gennaio 1946 a Messina (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti, in Leggi di Murphy e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Grazia Finocchiaro

Pioggia a Montmartre

Dal cielo plumbeo scrosciava
tambureggiando la pioggia
tra alberi discinti allineati
nelle larghe piazze tra panchine vuote.

Pochi passi per i viali,
nei pub tra luci sommesse
traboccanti boccali,
a dar vita all'asfalto fari abbaglianti.

Era triste Montmartre...
grugni mesti di pittori,
miraggio di volto ritratto,
colori trasudati da mani stanche,
di avventore attesa incessante,
sul bohémien pioveva speranza.
Quella sera a Montmartre...
accostata al gruppo
si agitavano i miei sensi,
lo sguardo si posava
sul mucchio di dipinti per terra sparsi,
un bohémien asserì al passante
... eh, hai fatto soldi tu...
Montmartre...

Domani pioverà sole sui colori,
tempo nuovo, tanti avventori.
Grazia Finocchiaro
Composta giovedì 30 settembre 2010
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    Scritta da: Grazia Finocchiaro

    Stelle

    La luce delle stelle
    mi stupisce stasera,
    dall'immensità affacciate
    s'esibiscono le più lustre,
    tra pareti d'empireo
    si celano le più meste.

    Accese
    stanno a sbriciolare nell'oscurità barlume
    celestiali
    in coro arpeggiano un canto
    sospese
    sorridono taciturne in ogni tempo.

    Luna non derubare
    alcuna tra le stelle,
    miraggio
    affidano a pupille
    che attorno
    non scorgono luce.

    Stelle respirate piano
    quando illuminate la notte di un bimbo tra i sogni,
    stelle stringete la mano
    a chi è nelle tenebre perso,
    vestite con la luce del timido sguardo
    le pareti del cupo percorso.
    Grazia Finocchiaro
    Composta martedì 30 novembre 2010
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      Scritta da: Grazia Finocchiaro

      Un battito d'ali

      Il frastuono che nel petto m'è giunto
      era battito d'ali,
      quando stava poggiato il mio viso
      dentro la conca della tua mano,
      le dita allargavano a ventaglio
      le ciocche dei miei capelli,
      i miei fianchi fremevano
      se il suono della tua voce
      nell'aria si spargeva.
      Come rondine
      avrei voluto aprire le ali
      per ritrovarci
      con i nostri affannosi respiri.
      Grazia Finocchiaro
      Composta domenica 30 novembre 2008
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        Scritta da: Grazia Finocchiaro

        Giro al lago

        Alba dai tenui colori cristallini
        pacatamente si destava,
        seduta sulla ghiaia inquieta sostavo
        le lancette scorrevano sulla mia attesa.

        Calme acque di lago, ancora non toccate
        da scialuppa vermiglio di sole ornata,
        vestito chiffon poco
        per coprirmi da vento di bora,
        che infuriato mi schiaffeggiava
        di gelosia stregato.

        Le nubi severe si disperdevano
        piedi nudi avanzavano verso te
        nell'intreccio di baci sapore fragolino,
        un giro d'incanto al lago,
        oltrepassava le nostre vesti frenetica gioia,
        disegnavamo con piume fresca storia.
        Grazia Finocchiaro
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          Scritta da: Grazia Finocchiaro
          Quale folle onda
          in quell'attimo che mi smarriva
          sarebbe stata tanta impetuosa,
          se non quella che vidi trainare
          le mie conchiglie nell'animo del mare
          custodite in una scatola di vetro...
          Sguardo impaurito di bambina
          sulle gonfie acque verso l'infinito
          e tutto ciò che avevo
          fuggiva sopra l'onda ubriaca.
          Sabbia soltanto nelle mie mani
          che scivolava rapida dalle dita.
          Grazia Finocchiaro
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            Scritta da: Grazia Finocchiaro

            L'ultimo saluto

            Inerme, dell'ultima difesa
            stavi in attesa
            distesa in bianco letto,
            il tuo profumo
            non più s'avvertiva.

            La pelle appariva
            ad un gancio appesa
            nel tuo corpo
            la carne non si rinveniva.

            Sul comodino, salda
            rada acqua non bevuta,
            nell'olezza aria si stava
            pur di accarezzarti,
            con mani di velluto.

            Le tue ossa urlavano
            il nero male che avvertivi
            se con soffio sfiorata venivi.

            Il muto letto coglieva il tuo nudo
            i tuoi occhi nel silenzio
            concedevano l'ultimo saluto.

            I tuoi sorrisi apparivano ormai sfioriti.
            Grazia Finocchiaro
            Composta lunedì 30 novembre 2009
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