Scritta da: Giammaria Varriale

Quello che di me rimane

Sfoglio pagine bianche
un imperfetto futuro
debole orfano di un miope passato

Traccio una linea
lunga e netta, fragile e debole
come mano che l'ha creata

Il foglio diventa confine

Da un lato i buoni, dall'altro l'iniquo
da una parte gioie, opposte ai dolori
delusioni dirimpetto agli amori

Divido il mondo, quel po' che mi è dato
mi alzo e mi servo da bere
solo due dita, mi dico

Cinque volte due dita
necessarie ad alzare il foglio
diventato pesante

E cade
lieve come foglia in autunno
la osservo, piovere sul pavimento

Guardo il foglio dall'alto
e tutto svanisce

osservato dal basso il dolore si acuisce.
Giammaria Varriale
Vota la poesia: Commenta