Scritta da: Silvana Stremiz

Gli eletti

Pensando a loro verrà certo in mente,
soprattutto alla povera gente,
quella povera di un certo intelletto,
che non si giudica solo dal " letto ".

Il gusto di avere un affetto o un amore,
è proprio nell'intimo del nostro cuore,
allora pensiamo quel che si può fare
e lasciamo vivere senza giudicare.

Ognuno di noi ha le sue " stranezze ",
i dubbi, le angosce, le gioie e certezze,
allora si deve per forze additare
colui che è " diverso " ma vuole amare?

Diverso perché, da cosa e da chi?
Chi è che sancisce le regole qui?
Bisogna vedere, qual è il senso e la misura,
per cui si giudica con così tanta " cura ".

Il problema, è solo dentro di noi,
è il nostro cuore, che è arido ormai,
non ha più calore, è divenuto un sasso,
che giudica gli altri solo dal sesso.

Allora siam certi, felici e contenti,
di essere " etero " in mezzo alle genti,
gli " altri " si sà sono " diversi "
son solo e semplici: figli " dispersi ".

Guardiamoci in faccia, allora miei cari,
cerchiamo di essere fermi e sinceri,
di noi nessuno potrà mai sancire,
chi è " l'eletto " per poter giudicare.

Chi nel suo piccolo apprezza il valore,
solo dell'essere e non dell'apparire,
potrà un giorno, col senno di poi,
accettare che esistano loro: i gay.
Fabio Ribaldi
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