Poesie di Dante Alighieri

Scrittore, poeta e politico, nato lunedì 1 giugno 1265 a Firenze (Italia), morto domenica 14 settembre 1321 a Ravenna (Italia)
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Scritta da: Silvana Stremiz

De gli occhi de la mia donna si move

De gli occhi de la mia donna si move
un lume sì gentil che, dove appare,
si veggion cose ch'uom non po' ritrare
per loro altezza e per lor esser nove:
e dè suoi razzi sovra 'l meo cor piove
tanta paura, che mi fa tremare
e dicer: "Qui non voglio mai tornare";
ma poscia perdo tutte le mie prove:
e tornomi colà dov'io son vinto,
riconfortando gli occhi paurusi,
che sentier prima questo gran valore.
Quando son giunto, lasso!, ed è son chiusi;
lo disio che li mena quivi è stinto:
però proveggia a lo mio stato Amore.
Dante Alighieri
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Amore e 'l cor gentil sono una cosa

    Amore e 'l cor gentil sono una cosa,
    sì come il saggio in suo dittare pone,
    e così esser l'un sanza l'altro osa
    com'alma razional sanza ragione.
    Falli natura quand'è amorosa,
    Amor per sire e 'l cor per sua magione,
    dentro la qual dormendo si riposa
    talvolta poca e tal lunga stagione.
    Bieltate appare in saggia donna pui,
    che piace a li occhi sì, che dentro al core
    nasce un disio de la cosa piacente;
    e tanto dura talora in costui,
    che fa svegliar lo spirito d'Amore.
    E simil face in donna omo valente.
    Dante Alighieri
    dal libro "Vita nova" di Dante Alighieri
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Guido, ì vorrei che tu e Lapo ed io

      Guido, ì vorrei che tu e Lapo ed io
      fossimo presi per incantamento,
      e messi in un vasel ch'ad ogni vento
      per mare andasse al voler vostro e mio.
      Sì che fortuna od altro tempo rio
      non ci potesse dare impedimento,
      anzi, vivendo sempre in un talento,
      di stare insieme crescesse 'l disio.
      E monna Vanna e monna Lagia poi
      con quella ch'è sul numer de le trenta
      con noi ponesse il buono incantatore:
      e quivi ragionar sempre d'amore,
      e ciascuna di lor fosse contenta,
      sì come ì credo che saremmo noi.
      Dante Alighieri
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Ne li occhi porta la mia donna Amore (Vita Nova, XXI)

        Ne li occhi porta la mia donna Amore,
        per che si fa gentil ciò ch'ella mira;
        ov'ella passa, ogn'om ver lei si gira,
        e cui saluta fa tremar lo core,
        sì che, bassando il viso, tutto smore,
        e d'ogni suo difetto allor sospira:
        fugge dinanzi a lei superbia ed ira.
        Aiutatemi, donne, farle onore.
        Ogne dolcezza, ogne pensero umile
        nasce nel core a chi parlar la sente,
        ond'è laudato chi prima la vide.
        Quel ch'ella par quando un poco sorride,
        non si po' dicer né tenere a mente,
        sì è novo miracolo e gentile.
        Dante Alighieri
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Tanto gentil e tanto onesta pare

          Tanto gentil e tanto onesta pare
          la donna mia quand'ella altrui saluta,
          ch'ogne lingua deven tremando muta,
          e li occhi no l'ardiscon di guardare.

          Ella si va, sentendosi laudare,
          benignamente d'umiltà vestuta;
          e par che sia una cosa venuta
          da cielo in terra a miracol mostrare.

          Mostrasi sì piacente a chi la mira,
          che dà per li occhi una dolcezza al core,
          che 'ntender non la può chi no la prova;

          e par che de la sua labbia si mova
          uno spirito soave pien d'amore,
          che va dicendo a l'anima: Sospira.
          Dante Alighieri
          dal libro "Vita nova" di Dante Alighieri
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