Scritta da: Marianna Mansueto

Inno alla Belleza

Che importa che tu venga
dall'Inferno o dal Cielo
o mostro enorme, ingenuo, spaventoso!
Se grazie al tuo sorriso, al tuo sguardo,
al tuo piede penetro
un infinito che ignoravo e che adoro?
Che importa se da Satana o da Dio?
Se sirena o angelo, che importa?
Se si fanno per te - fata occhi, di
velluto, ritmo, luce, profumo, mia regina-
meno orrendo l'universo,
meno grevi gli istanti?
Charles Baudelaire
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    Scritta da: Francesca Oniram

    Corrispondenze

    La natura è un tempio in cui viventi
    colonne lasciano talvolta sfuggire
    confuse parole; l'uomo vi passa,
    attraverso foreste di simboli,
    che lo guardano con sguardi
    familiari.
    Simili a lunghi echi,
    che di lontano si confondano
    in una tenebrosa e profonda unità
    – vasta come la notte e la luce –
    i profumi, i colori e i suoni si rispondono.
    Profumi freschi come carni di bimbi,
    dolci come il suono dell'oboe,
    verdi come praterie.
    Ed altri corrotti, ricchi e trionfanti,
    vasti come le cose infinite:
    l'ambra, il muschio, il benzoino
    e l'incenso, che cantano
    i rapimenti dello spirito e dei sensi.
    Charles Baudelaire
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      Scritta da: Maresa Schembri

      La mort des amants / La morte degli amanti

      Nous aurons des lits pleins d'odeurs légères,
      des divans profonds comme des tombeaux,
      et d'étranges fleurs sur des étagères,
      écloses pour nous des cieux plus beaux.

      Usant à l'envi leurs chaleurs dernières,
      nos deux coeurs seront deux vastes flambeaux,
      qui réfléchiront leurs doubles lumières
      dans nos deux esprits, ces miroirs jumeaux.

      Une soir fait de rose et de bleu mystique,
      nous échangerons un éclair unique,
      comme un long sanglot, tout chargé d'adieux;

      et plus tard un Ange, entr'ouvrant les portes,
      viendra ranimer, fidèle et joyeux,
      les miroirs ternis et les flammes mortes.


      Avremo letti pieni d'odori leggeri,
      divani profondi come avelli
      e strani fiori sulle mensole,
      schiusi per noi soto cieli più belli.

      Consumando a gara i loro estremi ardori,
      i nostri due cuori saranno due grandi torce
      che rifletteranno i loro duplici splendori
      nelle due nostre anime, questi specchi gemelli.

      In una sera fatta di rosa e di mistico azzurro
      ci scambieremo un unico lampo
      come un lungo singhiozzo, tutto carico d'addii;

      e più tardi un angelo, aprendo le porte,
      verrà a rianimare, fedele e giocoso,
      gli offuscati specchi e le fiamme morte.
      Charles Baudelaire
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        Scritta da: Lorenzo Mariani

        Inno alla bellezza

        Vieni dal cielo profondo o esci dall'abisso,
        Bellezza? Il tuo sguardo, divino e infernale,
        dispensa alla rinfusa il sollievo e il crimine,
        ed in questo puoi essere paragonata al vino.

        Racchiudi nel tuo occhio il tramonto e l'aurora;
        profumi l'aria come una sera tempestosa;
        i tuoi baci sono un filtro e la tua bocca un'anfora
        che fanno vile l'eroe e il bimbo coraggioso.

        Esci dal nero baratro o discendi dagli astri?
        Il Destino irretito segue la tua gonna
        come un cane; semini a caso gioia e disastri,
        e governi ogni cosa e di nulla rispondi.

        Cammini sui cadaveri, o Bellezza, schernendoli,
        dei tuoi gioielli l'Orrore non è il meno attraente,
        l'Assassinio, in mezzo ai tuoi più cari ciondoli
        sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.

        Verso di te, candela, la falena abbagliata
        crepita e arde dicendo: Benedetta la fiamma!
        L'innamorato ansante piegato sull'amata
        pare un moribondo che accarezza la tomba.

        Che tu venga dal cielo o dall'inferno, che importa,
        Bellezza! Mostro enorme, spaventoso, ingenuo!
        Se i tuoi occhi, il sorriso, il piede m'aprono la porta
        di un Infinito che amo e che non ho mai conosciuto?

        Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena,
        tu ci rendi -fata dagli occhi di velluto,
        ritmo, profumo, luce, mia unica regina!
        L'universo meno odioso, meno pesante il minuto?
        Charles Baudelaire
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          Scritta da: Lorenzo Mariani

          Malasorte

          Per sollevare un così grande peso,
          Sisifo, il tuo coraggio ci vorrebbe!
          Per quanto ardore s'abbia nell'impresa,
          l'arte è lunga e il tempo è breve.

          Lontano dalle sepolture celebri,
          verso un cimitero isolato,
          il mio cuore, tamburo velato,
          va battendo marce funebri.

          -Quanti gioielli dormono sepolti
          nell'oblio e nelle tenebre,
          lontano dalle zappe e dalle sonde;

          quanti fiori effondono il profumo,
          dolce come un segreto, con rimpianto,
          nelle solitudini profonde.

          Malasorte.
          Charles Baudelaire
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            Scritta da: Federico

            L'uomo e il mare

            Sempre il mare, uomo libero, amerai!
            Perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
            nell'infinito svolgersi dell'onda
            l'anima tua, e un abisso è il tuo spirito
            non meno amaro. Godi nel tuffarti
            in seno alla tua immagine; l'abbracci
            con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
            si distrae dal suo suono al suon di questo
            selvaggio ed indomabile lamento.
            Discreti e tenebrosi ambedue siete:
            uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
            dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
            mare, le tue più intime ricchezze,
            tanto gelosi siete d'ogni vostro
            segreto. Ma da secoli infiniti
            senza rimorso né pietà lottate
            fra voi, talmente grande è il vostro amore
            per la strage e la morte, o lottatori
            eterni, o implacabili fratelli!
            Charles Baudelaire
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              Scritta da: Anna Pacelli

              L'albatro

              Per dilettarsi, sovente, le ciurme
              catturano degli àlbatri, marini
              grandi uccelli, che seguono, indolenti
              compagni di viaggio, il bastimento
              che scivolando va su amari abissi.
              E li hanno appena sulla tolda posti
              che questi re dell'azzurro abbandonano,
              inetti e vergognosi, ai loro fianchi
              miseramente, come remi, inerti
              le candide e grandi ali. Com'è goffo
              e imbelle questo alato viaggiatore!
              Lui, poco fa sì bello, com'è brutto
              e comico! Qualcuno con la pipa
              il becco qui gli stuzzica; là un altro
              l'infermo che volava, zoppicando
              scimmieggia.
              Come il principe dei nembi
              è il Poeta che, avvezzo alla tempesta,
              si ride dell'arciere: ma esiliato
              sulla terra, fra scherni, camminare
              non può per le sue ali di gigante.
              Charles Baudelaire
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                Scritta da: Silvana Stremiz

                Il Vampiro

                Tu che t'insinuasti come una lama
                Nel mio cuore gemente; tu che forte
                Come un branco di demoni venisti
                A fare folle e ornata, del mio spirito
                Umiliato il tuo letto e il regno-infame
                A cui, come il forzato alla catena,
                Sono legato: come alla bottiglia
                L'ubriacone; come alla carogna
                I vermi; come al gioco l'ostinato
                Giocatore - che sia maledetta.
                Ho chiesto alla fulminea spada, allora,
                Di conquistare la mia libertà;
                Ed il veleno perfido ho pregato
                Di soccorrer me vile. Ahimè, la spada
                Ed il veleno, pieni di disprezzo,
                M'han detto: "Non sei degno che alla tua
                Schiavitù maledetta ti si tolga,
                Imbecille! - una volta liberato
                Dal suo dominio, per i nostri sforzi,
                tu faresti rivivere il cadaver
                del tuo vampiro, con i baci tuoi!"
                Charles Baudelaire
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                  Scritta da: Silvana Stremiz

                  Spleen

                  Pluvioso, irritato contro l'intera città, versa dalla sua urna
                  a grandi zaffate un freddo tenebroso sui pallidi abitanti
                  dei vicino camposanto,
                  rovesciando, sui quartieri brumosi, la morte.

                  Il mio gatto, alla cerca d'un giaciglio sul pavimento agita
                  incessantemente il suo corpo magro e rognoso; l'anima
                  d"un vecchio poeta erra nella grondaia con la voce triste
                  d'un fantasma infreddolito.

                  La campana che si lagna e il tizzo che fa fumo accompagnano
                  in falsetto la pentola raffreddata; intanto in un
                  mazzo di carte dall'odore nauseante,

                  lascito fatale d'una vecchia idropica il bel fante di cuori
                  e la regina di picche chiacchierano sinistramente dei loro amori defunti.
                  Charles Baudelaire
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                    Scritta da: Silvana Stremiz

                    Armonia della Sera

                    Ecco venire il tempo che vibrando sullo stelo ogni fiore
                    svapora come un incensiere; i suoni e i profumi volteggiano
                    nell'aria della sera; valzer malinconico e languida vertigine.

                    Ogni fiore svapora come un incensiere; il violino freme
                    come un cuore straziato; valzer malinconico, languida
                    vertigine! Il cielo è triste e bello come un grande altare.

                    Il violino freme come un cuore straziato, un cuore tenero
                    che odia il nulla vasto e nero! Il cielo è triste e bello come
                    un grande altare; il sole annega nel suo sangue che si raggruma.

                    Un cuore tenero che odia il nulla vasto e nero raccoglie
                    ogni vestigio del luminoso passato! Il sole s'è annegato
                    nel suo sangue che si raggruma, il tuo ricordo in me riluce
                    come un ostensorio.
                    Charles Baudelaire
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