Scritta da: Alice P.

Ancora nella selva

Ancora nella selva.
Una selva, una foresta.
Sto correndo, sto fuggendo da
qualcosa di indefinito, che non vedo,
ma che al mio istinto, al mio
animo,
suona così familiare...
Le piante mi frustano il viso,
parole come lame,
e il terreno sotto i piedi è
aspro e duro.
Ancora una volta scaccio
dai pensieri
un volto,
un volto che è una catena...
Lo è davvero? O non lo è?

Catena.
La parola stessa ferisce più di mille frustate,
più di mille lame,
più di mille parole.

Sto correndo, fuggo ancora.
Ai piedi sento una catena legata,
come un prigioniero fuggitivo che,
anche se libero,
porta sempre con sé il segno della
sua colpevolezza.

Ditemi, ditemi la sentenza: colpevole
o innocente?
Lo è davvero
o non lo è?

Corro ancora, fuggo ancora,
mi chiudo dentro me stesso e lascio
che il dolore delle sferzate muoia
nello stesso modo in cui nasce.
Fuggo da quella maledetta parola,
che continua a ronzarmi in testa e
non mi lascia mai.

È inutile,
è impossibile,
in fondo all'animo so che
non c'è via di fuga.
Ma cosa posso fare se
non tentare di fuggire,
se non continuare a correre?
Come posso rimanere fermo e accettare
questa catena, inerme?

Catena,
Questo ferro che costringe, che impone.
Che chiude in una gabbia dorata la mia...
una mia...
fonte di libertà.

Continuo a correre,
forse chissà,
una
via
alla fin fine
la si trova.
Una svolta non ancora percorsa,
un tronco non ancora scavalcato,
un fiume non ancora guadato,
una montagna non ancora scalata.

Quasi non m'importa dove poi finisco,
la meta non è importante in fin dei conti.

Catena,
che costringe, che impone.
Che chiude...

Catena.
Ferisce più di mille lame,
mille parole.
Andrea Porcu
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    Scritta da: Alice P.

    Amore

    L'amore di una coppia che volge a risvolti sempre più piccanti,
    catturati come sono, entrambi, dall'estasi dei sensi;
    un'amore che si sfalda sotto il litigio di possessione, ed
    un altro che finisce nel vuoto di un cuore che riesce più ad amare.

    Esiste forse, da qualche parte, quell'amore che ti colpisce
    il cuore come impetuoso martello, e lo rende
    leggero come piuma e
    fragile come vetro?

    Mi chiedo se qualcuno, lassù, conosce
    la risposta, e se mai, io,
    uomo,
    raggiungerò questa cosa magnifica che è
    l'amare
    ed essere amato.
    Andrea Porcu
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      Scritta da: Alice P.

      Volo di rondine

      Una rondine mi ha chiesto di scrivere.
      Io
      qui
      chiuso
      incatenato - tra due muri.

      Ed allora scriverò.

      Di un volo d'uccello libero
      come nuvola,
      e leggero,
      come piuma.

      Un volo verso infiniti
      orizzonti
      infiniti.

      Un volo pieno di luce,
      che attraversa qualche nuvola - è vero
      ma che ne esce anche sempre con qualche
      battito d'ali.

      Scriverò di un volo a volte incerto,
      intimorito dai paesaggi
      sconosciuti che attraversa,
      ma un volo che affronta a testa alta
      ogni montagna e foresta, ansioso solo
      di scoprire quello che c'è dietro.

      Scriverò di un volo strano
      ma unico a modo suo,
      spesso additato dal popolo dei camminatori come
      estraneo,
      e da quello dei volatori come
      impossibile.

      Scriverò di un volo che
      conduce e mai si fa condurre,
      di un volo che si intreccia e intreccia
      innumerevoli altri voli.

      Scriverò di un volo che dallo scorso autunno
      mi ha accompagnato e
      mi accompagna sempre.
      Andrea Porcu
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