Poesie di Alda Merini

Poetessa e scrittrice italiana, nato sabato 21 marzo 1931 a Milano (Italia), morto domenica 1 novembre 2009 a Milano (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Andrea De Candia

A mia madre

Al momento che l'anima si dona
presa dall'improvviso, universale
senso del nulla, io giaccio più compiuta
e più ferma come la mia carne
arida già, di già da trapassata
fosse resa all'inferno. E veramente
son'io diversa dalle tue pupille
mamma, di morta, dalle lunghe ciglia
che ti velano gli occhi addormentati?
O compiuta, o terrena, o sempreverde,
alimento degli alberi e del cielo
santa natura bella come Iddio
e dorata e fragrante, sempre desta
sempre presente ho attorno la tua spoglia
di madre, unta dalle linfe vive
del sacrificio. Qui poveramente
balsami non ti ho sacrificati.
Preservata in eterno dai tuoi rami
ricchi d'amore giaci e la tua faccia
è un anello di quiete
dopo le furie attive della morte.
Alda Merini
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    Scritta da: Andrea De Candia

    Ad un donna

    1.
    Sarebbe facilissimo disgiungerti
    dalla prima tua idea, donna, non sai
    che legati hai dei cuori alle tue soglie
    come fossero vecchi malefizi.
    Te ne vai da noi tutti, controllata,
    sveltissima; sicura, "che gli incerti
    restino soli". Sembri dire astratta.
    E invece quando mai rincorreremo
    tutti noi che ti amiamo la tua ignavia,
    la tua dimenticanza senza fine?

    2.
    Non partire da me che ti son lieve
    e bisognosa come una farfalla:
    ho bisogno di te, fusto ripieno
    d'ogni lena e fierezza
    per adagiare le mie ali strane.
    Tu sei troppo serrata nel tuo senno
    per sapere dei rapidi riflussi
    delle anime invece condannate
    a perpetue movenze. E io son snella
    ma non ho la granitica freschezza
    della tua inesprimibile violenza.
    Alda Merini
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      Scritta da: Andrea De Candia

      CIRCE

      Nobile di una fama che divora
      il mondo senza censo né misura,
      ci sono donne che non han radici
      in nessuna cultura della terra,
      piaga d'amore che riscalda i sensi:
      l'anima che ti vede di lontano
      sente rumoreggiare la tua fossa.
      Sembri cadere giù dal firmamento
      e chi t'ama si trova nell'inferno:
      brucia e arde e vuol salire a riva,
      chiede pure che un diavolo lo annienti
      e che Saturno lo divori ancora,
      ma invano, Circe, perché tu non muti
      e non assolvi e non condanni mai,
      ma stai a guardare questo divenire
      d'ombra remota sopra la materia.
      Alda Merini
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        Scritta da: Andrea De Candia

        Requiem

        Requiem a te che poggi questo labbro
        assetato di vita sulla zolla
        oscuro mutamento di stagione,
        requiem poiché rimani nell'asfalto
        sognando gli asfodeli del cammino,
        requiem per l'ostia che ti ha benedetto
        nell'ora del trapasso immacolato
        e per l'arido esempio di ogni uomo
        che cade. La mannaia della morte
        ha lasciato più tenero il sondaggio
        e i capelli fioriscono nel vuoto
        che noi umani diciamo. Signore,
        il tuo vuoto presente è religione.
        Requiem a te che cingi di corolla
        gli orizzonti celesti dei miei occhi
        e son lacrime incise come pietre
        e son duri scalpelli e sono noia
        della vita proterva a te riposo
        che canti nella vita il mio presente
        abbeverando tutte le stagioni.
        Alda Merini
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          Scritta da: Andrea De Candia
          Nelle fosse cunicoli ed occhiaie
          e fissazioni nude
          e mani cancrenose
          che scavano nel buio
          e l'agguato leggero
          della quieta follia
          che ti assalta la schiena
          come pantera nuda.
          E tutti incatenati
          formavano un fiore
          tumefatto odoroso
          pel firmamento nudo.
          Dove non cresce Dio
          lì cresce la tortura,
          dove non c'è la luce
          lì la tenebra sale,
          dove muore il tuo corpo
          lì cominciano l'ossa.
          Alda Merini
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            Scritta da: Giuliana Z.
            E poi fate l'amore.

            E poi fate l'amore.
            Niente sesso, solo amore.
            E con questo intendo
            i baci lenti sulla bocca,
            sul collo,
            sulla pancia,
            sulla schiena,
            i morsi sulle labbra,
            le mani intrecciate,
            e occhi dentro occhi.
            Intendo abbracci talmente stretti
            da diventare una cosa sola,
            corpi incastrati e anime in collisione,
            carezze sui graffi,
            vestiti tolti insieme alle paure,
            baci sulle debolezze,
            sui segni di una vita
            che fino a quel momento
            era stata un po' sbiadita.
            Intendo dita sui corpi,
            creare costellazioni,
            inalare profumi,
            cuori che battono insieme,
            respiri che viaggiano
            allo stesso ritmo.
            E poi sorrisi,
            sinceri dopo un po'
            che non lo erano più.
            Ecco,
            fate l'amore e non vergognatevi,
            perché l'amore è arte,
            e voi i capolavori.

            Alda Merini.
            Alda Merini
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              Scritta da: Andrea De Candia
              Io unita di parole orrende
              ansante di clamore: io che conosco
              baratri e sonde per l'incalcolata
              nudità dei remoti Paradisi,
              sospirosa bellezza,
              driade dai fuggevoli pensieri,
              consanguinea dei pioppi, alle betulle
              forte mite sorella,
              io che cedo il mio nome alle natanti
              filiazioni dell'onde,
              nuda baccante delle mie paure
              e fulgore d'alloro ed inebriato
              lento corso di stelle, io sempreviva,
              segno zodiacale, da immane
              ira protetta, deità del grido:
              spietata ho verghe di incorrotta fama
              e superbi destrieri al mio cammino.
              Alda Merini
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