Le persone sono sempre sul "chi vive" per paura degli estranei. E cercano di impedire intrusioni dall'esterno. Ma ci sarà sempre chi entrerà nella nostra vita con la forza, proprio come ci saranno quelli che inviteremo ad entrare. Ma le persone più inquietanti sono quelle che rimangono all'esterno e guardano dentro, quelle che non conosciamo mai fino in fondo.
Non sempre è così facile distinguere i buoni dai cattivi. I peccatori possono sorprenderci, e lo stesso vale per i santi. Perché cerchiamo di catalogare le persone solo come buone o cattive? Perché nessuno vuole ammettere che la compassione e la crudeltà possono convivere in un cuore? E che tutti noi siamo capaci di qualunque cosa.
È la stessa cosa per tutti noi. Cerchiamo di non avvicinarci troppo alle persone che vivono alla porta accanto. È più facile fare un cordiale cenno, piuttosto che chiedere cos'è che non va, è più facile continuare a camminare che essere coinvolti. A volte però, facciamo conoscenza con persone con cui condividiamo un recinto e diventiamo amici per tutta la vita, ma soprattutto manteniamo le distanze, perché preferiamo che i vicini sappiano poco di noi, piuttosto che troppo.