Scritto da: Ettore GRIMANI
Buio

Alba
gli occhi si aprono
il sole ha il colore della morte
i tetti d'ardesia trattengono il fiato
è il solstizio della fine.

La radura dei sogni
è cosparsa di gocce di veleno
le mie radici sono state violate
il cipresso ha schiacciato i girasoli.

Sale la nebbia insieme all'insicura paura
ogni cosa è al rallentatore
tranne i battiti del cuore.

Il ricordo dell'ombra
sgrana il rosario dello sgomento
sono seduta davanti allo specchio
il velo di una supplica
riflette una sedia vuota
separazione dall'umanità
scheletro della terra.

Il passato è tutto in un sospiro
l'adempiersi della ferita
ha bruciato la terra della memoria
il mare insonne
è raccolto in un goccia che taglia il mio viso...

Dove la ragione svanisce
l'arpa risuona
sull'infanzia del male
né uomo
né animale
ma vomito d'inferno.

Buio.

Ettore Grimani.
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    Scritto da: Ettore GRIMANI
    Atto d'amore

    Prendi un sorriso,
    regalalo a chi non lo ha mai avuto...
    Prendi un raggio di sole,
    fallo vedere dov'è la notte a regnare...
    Prendi una sorgente,
    fa bagnare chi vive nel fango...
    Prendi una lacrima,
    posala sul volto di chi non ha mai pianto...
    Prendi il coraggio,
    mettilo nell'animo di chi non sa lottare...
    Scopri la vita,
    raccontala a chi non sa capirla...
    Prendi la bontà,
    donala a chi non sa donare...
    Prendi la speranza,
    portala nei cuori di chi ha smesso di credere...
    Scopri l'Amore
    e fallo conoscere al mondo...

    Ettore Grimani.
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      Scritto da: Ettore GRIMANI
      La promessa mancata

      Perdono quel bambino
      che credeva nelle favole
      dove alla fine il bene vinceva sempre
      e il male non aveva giustificazioni.
      Quel bambino
      che si accecava a nascondino
      e correva sotto la pioggia
      che saltava nelle pozzanghere
      e stava nel mezzo a mosca cieca.
      Che stringeva una scopa tra le gambe
      e galoppava su un cavallo e prati immaginari.
      Che combatteva draghi e sconfiggeva tiranni malvagi.
      Ora è al di là dell'infanzia
      nell'apparente certezza dell'età adulta
      e tutto è passato, trasformato... confuso.
      Non c'è più la tovaglia stesa sul tavolo
      ed il profumo di cucina
      dove pane ed olio erano una casa per sempre.
      Ora è una stella lontana
      tra presenze asfissianti
      e fantasmi in equilibrio su un vuoto invadente.
      Quel bambino
      vorrei stringerlo ancora
      vorrei stringerlo adesso
      e dirgli che mi vergogno di averlo tradito.

      Ettore Grimani.
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        Scritto da: Ettore GRIMANI
        Accade in silenzio

        Tra nuvole e pietre
        vivo le mie ambiguità
        senza significato ne direzione
        insetto abbracciato dall'ambra per l'eternità.
        Orfano cresciuto dalla strada
        tra ore che si fanno giorni e poi tempo indecifrabile.
        La clessidra è un portone sull'infermità del mio cuore...
        Può capitare di respirare
        oltre questa sabbia che corre via
        ma quel che sopravvive
        rimane segnato per sempre
        come un silenzio scavato...
        come il senso perduto della vita
        derisa da un illusione.

        Ettore grimani.
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          Scritto da: Ettore GRIMANI
          Repliche mentali

          Il fuoco che brucia e cicatrizza le ferite
          è un inganno.
          L'apparenza danza in superficie
          ma in profondità, radici di dolore
          si avvinghiano alle ossa...
          Le parole mi hanno abbandonato
          e da solo affronto lividi oscuri.
          Polvere tra le dita e crepe sulla terra
          il deserto cancella ogni confine ed invade tutto
          il deserto oramai sono io.
          Perché resistere a questi respiri di male
          ai dubbi che tessono la trama della mia povertà
          affogo la mia sofferenza in questo mare di sabbia
          e non c'è niente di vero
          nessuno è vivo per nessuno
          solo interessi personali
          intrecciano vite altrimenti lontane...

          Ettore Grimani.
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            Scritto da: Ettore GRIMANI
            31 dicembre.

            C'è il sole
            che brilla sul mare
            ed il mare abbraccia questa spiaggia di sassi
            dove il tuo sguardo si è unito al vento...
            Hai pensato che fosse arrivato il tempo di andare
            e da sola, hai chiuso tutto nel cuore
            e sei volata via, leggera
            non per un disegno oscuro
            ma un ricamo sacro.
            Adesso vivi tra le braccia di Dio
            e il cielo ti culla tra perle di stelle.
            Adesso danzi in punta di piedi, anima libera
            e sei ovunque nello stesso istante
            al di là dell'umana comprensione.
            C'è il sole
            che brilla sul mare
            ed il mare abbraccia questa spiaggia di sassi
            ma i colori sono nuovi
            ed il vento profuma di te.

            Ettore Grimani.
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              Scritto da: Ettore GRIMANI
              Le voci di dentro

              Come la ginestra
              abbandonata dall'estate
              come la pioggia
              che affoga questo campo di margherite
              l'autunno è arrivato improvviso
              ed il grigio ha sbiadito i tuoi splendidi colori...
              La luce nei tuoi occhi si è fatta fioca
              ed ora sei in un luogo sperduto
              dove la realtà è confusa, sospesa...
              Le voci di dentro
              son deliri nel vuoto
              il sole si è spento
              l'universo sparito...
              Nella tua notte buia
              sto cercando la strada
              bussola impazzita
              atmosfera incurabile...
              Ma non esiste luogo
              così lontano
              dove io non possa arrivare
              per riportarti qui.
              Mi tufferò nell'abisso
              e sfiderò l'inferno
              sconfiggerò ogni nemico
              farò tacere Dio ed il suo volere
              poiché è nulla in confronto al mio...
              Valicherò i confini del tempo
              tra le sabbie del deserto
              tra le pieghe della follia
              sfiderò tempeste, fiamme e vento
              per riportarti qui...
              Le voci di dentro
              son deliri nel vuoto,
              io ti prendo per mano
              non esiste luogo
              non esiste luogo
              non esiste luogo
              dove io non possa arrivare
              per riportarti qui...

              Ettore Grimani.
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                Scritto da: Ettore GRIMANI
                Scarpette rosse

                Avrei voluto chiudere la porta
                e scendere quelle scale
                lasciarti con un sorriso
                senza piangere davanti a te
                morendo dentro ma dirti addio
                Questa è l'ultima volta
                che permetto al mio cuore di soffrire
                perché le fragilità dell'anima
                sono come rifiuti
                che nessuno raccoglie.
                Non voglio conoscere la verità
                non voglio ascoltare parole
                che promettono un nuovo inizio
                ogni volta che finisce.
                Queste pareti conoscono la mia pelle
                il mio martirio
                i lividi sul pavimento.
                Il mondo mi sbatte fuori
                lanciandomi coltelli
                la mia pelle è sottile
                ed il cuore di luna.
                La speranza mi ha chiuso in una bara
                inchiodata ad una croce
                ma non c'è resurrezione, almeno non per me.
                Scarpette rosse ricorderanno che ho vissuto.
                Una tra le tante
                morta per una menzogna che chiamavo amore.

                Ettore Grimani.
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                  Scritto da: Ettore GRIMANI
                  Carri di carnevale

                  La mattina vomita luce sui lividi del buio
                  il selciato è viscido
                  e la notte smette di respirare.
                  Affiorano immagini
                  che non ricordo di aver vissuto.
                  La confusione è nella testa
                  e nei pensieri che formula le parole tremano.
                  Cosa devo fare di quel che sono
                  di questa foglia che ha lasciato il ramo
                  del suo breve volo prima della caduta.
                  L'esistenza si compie
                  tra spighe di grano e campi incolti
                  semina e mietitura si rincorrono senza fine
                  come nuvole tra le stagioni.
                  Si scuce il battito dal tessuto del cuore
                  lo scheletro ha lasciato l'armadio
                  l'anima rimane al freddo.
                  Non vale più la pena tenere in piedi questa baracca
                  è una recita surreale.
                  I carri di carnevale mascherano le ferite
                  ma non si può sfuggire al dolore.
                  La vita scivola nelle tonalità di grigio
                  ed io
                  non voglio colorarla più.

                  Ettore Grimani.
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                    Scritto da: Ettore GRIMANI
                    Come il carbone dolce

                    Vivo nel mezzo
                    sotto le tegole del cielo
                    dove cantano gli angeli.

                    Ognuno ha la sua storia
                    ma nessuno la mia
                    come uno stagno prosciugato
                    la mia pelle ha rughe profonde
                    crepe nel cemento dell'anima.

                    Ho lasciato un pegno
                    al banco dei miracoli
                    perché non mi importa di avere ragione
                    non mi importa più tutto questo baccano
                    desidero solo accogliere l'aurora con cuore leggero
                    come il carbone dolce
                    quando ero bambino...

                    è il fuoco del camino
                    che illumina la penombra
                    che fa danzare la stanza e muovere i miei piedi scalzi.

                    Amo gli spazi aperti
                    quelli che i miei occhi non riescono a contenere
                    quelli con i colori che bruciano l'orizzonte
                    che mi ricordano quanto io sia insignificante
                    davanti a questo cielo che si arrampica e non si cura di me.

                    Ho buttato via l'inutile vanità
                    perché non mi importa di avere ragione
                    non mi importa più tutto questo baccano
                    desidero solo accogliere l'aurora con cuore leggero
                    come il carbone dolce
                    quando ero bambino...

                    Ettore Grimani.
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