Commenti a "In una semplice mela che cade a terra si..." di Aurora Barba


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..e per coloro che verranno dopo di noi..ogni prova sarà insormontabile, proprio perchè l'oggi, non ha dato loro stimoli reali..una vita vissuta che li avrebbe resi più temprati ai dolori, alle gioie sudate e a tente altre cose, che forse noi..vivevamo più intensamente e forse in modo più verace..sicuramente saranno più intelligenti..ma forse, un pò meno scaltri... Vorrei precisare, nessuna critica ne offesa..sono semplicemente mie congetture.. Grazie
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La fine dei popoli "molli" ...

Che poi è esattamente quello che sta succedendo all'Occidente opulento che si è adagiato sul suo benessere. Adesso ne paghiamo le conseguenze.
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Ciao Randle, sono perfettamente d'accordo col tuo commento #13, così come con Sir. Mi è meno chiaro il concetto #15, almeno che tu non intenda che finiamo per essere schiavi di chi detiene il potere nell'illusione di assicurarci una vita più *umana*.
Quello che invece fa riflettere me è che il benessere (ormai un po'  passato) porta ad una società dedita ai vizi e agli agi che a causa di questi si indebolisce.
E' successo nel Trecento ed è finito per via della peste che ha decimato il popolo. Recentemente leggevo un articolo che faceva il paragone con l'Impero romano, diventato così potente e poi perso
anch'esso dai vizi.
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E' così Jo  :) infatti aumenta la forza del potere e del controllo proprio perché aumenta nell'uomo anche il desiderio di una vita più umana ed autentica.
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La storia insegna che il pensiero (che credo sia di Fromm) che Randle cita si verifica.

Quello che osservo, guardando indietro nel tempo, è che le masse hanno sempre più coscienza di sé. E' per questo che gli spazi che ci lascia la società, per quanto sempre più larghi, ci appaiono sempre più stretti.

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