Scritta da: Vincenzo Giarritiello
Nel buio.
Notte senti il silenzio, la voce del vento, il peso dell'aria che respiro immerso nei pensieri. Con gli occhi aperti vedi il buio e riesci ad immaginare i tuoi sogni nudi e crudi, che cancelli e disegni con le dita della mano. Non c'è traccia di ricordi solo tu e l'immenso mondo dei tuoi sogni da creare con la fantasia di un bambino ormai stanco di essere grande... come me.
Composta lunedì 6 dicembre 2010
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    Scritta da: Vincenzo Giarritiello
    Diversa.
    Mi guardo allo specchio e non vedo me stessa, se chiudo gli occhi riesco ad immaginarmi. Il mio profumo mi sembra di un'altro e le mie mani sconosciute violano il corpo che non è il mio. Vorrei spogliarmi della mia pelle come un vestito di carnevale, avvolgermi in teli di seta come un bruco che si prepara alla metamorfosi e aspetta impaziente la nascita di una nuova vita. Volare con ali larghe e colorate fra i fiori e confondermi tra i profumi, volteggiare come una ballerina e restare impressa negli occhi della gente, mentre tutto il mondo non cambia. Io cambio il mio desiderare nell'essere desiderata e derisa perché per esso resterò per sempre un bruco travestito da farfalla.
    Composta lunedì 6 dicembre 2010
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      Scritta da: Vincenzo Giarritiello
      Vida.
      Guardo nei tuoi occhi ed un brivido corre sulla mia pelle, sento già l'odore del tuo corpo fondersi con la mia paura, lentamente mi avvicino a te, il mio cuore scoppia come una mina nel petto, chiudo gli occhi e ti stringo, una tempesta bagna la mia intimità e non c'è sole che possa asciugare.
      Sento nello stomaco il vuoto del mare, di chi non sa nuotare, affogando nella paura che tu possa sparire dalla mia riva, hai una stella nei capelli, mi sembri una sirena, è la tua voce si impadronisce di me, tolgo le mani dal tuo corpo, abbassando lo sguardo come se mi vergognassi del mio pudore, provando una sporca voglia di amarti nei miei respiri.
      Composta lunedì 6 dicembre 2010
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        Scritta da: Vincenzo Giarritiello
        Anima.
        Sento come se il mio corpo fosse vuoto e che tutte le cose che mi circondano non avessero peso. Leggero, pronto a riempirmi di aria, aria nuova e colorata da quelle fantasie mai vissute, alle volte tremo per la paura di non essere più me stesso, come se la mia anima mi avesse lasciato solo...
        Composta lunedì 6 dicembre 2010
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          Scritta da: Vincenzo Giarritiello
          Ales.
          Mentre la luna socchiude gli occhi e si perde nel buio della notte, il mio pensiero ti cerca fra le vie di questa città... spia nelle finestre in cerca di un angelo che sta dormendo, vorrebbe poggiarsi sul tuo corpo come se fosse un velo padrone di te, portarti nei miei sogni e farci volare assieme fino a che non si stancano le nostre ali, riposarci su una nuvola e guardare il mondo da lassù senza aver paura di cadere e di lasciarsi andare tra la voglia e il desiderio di averci... in una vita sola.
          Composta lunedì 6 dicembre 2010
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            Scritta da: Vincenzo Giarritiello
            Mi manchi.
            Vieni da me, fatti accarezzare, mi manca la tua pelle sotto le mie mani.
            Stare con te è la mia pazzia, di notte quando tutto è buio, immagino il tuo corpo disteso sul letto, vorrei toccarti e sentire il tuo profumo ma le mie mani affondano nelle lenzuola e chiudo gli occhi deluso e stanco.
            Tormentato dai tuoi occhi nei miei sogni mi sento legato senza potermi tuffare su di te, allora grido come un pazzo che nessuno sente e resto ad aspettare che la mia mente si svegli e che mi riporti alla realtà.
            Non tanto diversa dai miei sogni.
            Composta lunedì 6 dicembre 2010
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              Scritta da: Vincenzo Giarritiello
              È finita.
              In quattro minuti, in quattro parole è finita una storia che è fatta di noi, ma se questo fosse amore dimmi tu che senso ha, ritrovarsi ancora qui per poi chiedersi perché. Lasciami andare, tu lasciami stare, io voglio una vita che parli di me, l'amarezza che rimane cade già verso di me, ma per piangere per chi non sa niente più di me, ed eccomi qui che parlo di te, da solo con me che senso non ha, ma se l'altro fosse un sogno e svegliandoti non c'è più, non ti chiedere perché ti ha conosciuta come me, scappa lontano, ma vattene piano, voglio sentire i tuoi passi lontani, ma se questo fosse stato amore dimmi tu che senso aveva... stare ancora insieme.
              Composta lunedì 6 dicembre 2010
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                Scritta da: Vincenzo Giarritiello
                Padre

                c'eri e ci sarai per sempre.
                Ti guardavo con occhi da bambino e non ti capivo.
                Ti osservavo nelle scelte che facevi.
                Ti seguivo ovunque andavi per sentirmi più grande.
                Ti imitavo mentre dipingevi e scrivevi di nascosto.
                Ti ammiravo negli sguardi che lanciavi.
                Ti parlavo come un amico.
                Ti aiutavo quando non c'è la facevi.
                Ti trovavo nei momenti più difficili.
                Ti odiavo quando cedevi alle tue debolezze.
                Ti rispettavo nel tuo essere uomo.
                Ti penso oggi che sono un uomo e ti ringrazio di essermi stato padre.
                Composta lunedì 6 dicembre 2010
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