Il mondo fuori va avanti, basta seguirlo: non importa per ora viverlo. Le rose fioriscono, le giornate si allungano, guardi questa primavera, ma non importa se non puoi assaporarla.
Guarda e immagina oggi, per poter godere al più presto di questa immensità, per poter apprezzare al più presto tutto.
Siamo dentro ad un presente, scritto nell'invisibile futuro.
Lascerà questo malefico virus i nostri corpi per finire nei libri di storia. E quando noi tutti ritroveremo la nostra libertà, quel giorno, la speranza dell'oggi sarà il più bel sorriso di domani.
Ero convinta che fosse tardi. Qualche giorno fa stavo per buttarla, ma alla fine non l'ho fatto.
L'ho spostata, l'ho travasata e le ho sussurrato di resistere. La mia voce al suo corpo rinsecchito, spento, sterile.
Stamani il miracolo.
Quella fogliolina aggrappata alla vita con tutte le forze.
C'è chi li chiama angeli e chi eroi, io li chiamo guerrieri, hanno una sfida d'affrontare e la vita da salvare.
Come alberi adorni di foglie
rinasceremo
al meriggiar del nuovo giorno
per presentarci a lustro
al gran ballo della sera.
E arcobaleni di sorrisi
saranno fiori di vita nuova.
La resilienza è forgiata dal dolore come il ferro caldo dal fabbro: colpo su colpo.
Torneremo a sentire la freschezza del mare, come i bambini che lo sfiorano per la prima volta. Torneremo ad emozionarci, ma stavolta sarà per sempre.
Da soli siamo uniti anche se non vicini. È il cuore di ognuno di noi che batte insieme a quello degli altri, dell'Italia, del mondo. Un unico battito ma un grande concerto. Per vincere insieme una battaglia che sembra più grande di noi, ma che ma che farà venir fuori il meglio di noi. Vinceremo.
Soffierà di nuovo, il vento. Dopo la monotonia e il silenzio, lui soffierà ancora. Accarezzerà gli alberi, spezzerà le catene e avvicinerà le navi al golfo. Sarà un vento di libertà. E ve lo garantisco; anche i grattacieli di paura si piegheranno al cospetto. Bisogna solo far funzionare il mulino.
Nel silenzio del mondo immobile colgo il risveglio della vita e odo i sussurri che prima non sentivo.