Aforismi di Alessandro D'Avenia

Scrittore, insegnante e sceneggiatore, nato lunedì 2 maggio 1977 a Palermo (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Racconti.

Tristezza, solitudine, rabbia. Quasi tutte le canzoni che mi piacciono ne parlano. Suonandole è come se affrontassi quei mostri, soprattutto quando non riesci neanche a dare loro un nome. Poi, però, finita la musica, quelle cose restano lì. Certo, magari adesso le sai riconoscere meglio, ma nessuno le ha magicamente spazzate via.
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    Da grande voglio una famiglia unita come la loro. Perché anche se stai male rimani tranquillo, e questo è il senso di una vita ben spesa: qualcuno che ti ama anche quando stai male. Qualcuno che sopporta il tuo odore. Solo chi ama il tuo odore ti ama davvero. Ti dà forza, ti dà serenità. E mi sembra un bel modo di mettere una diga ai dolori che capitano nella vita.
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      Ci sono ragazze che ti fanno girare la testa per la loro bellezza. Beatrice mi pianta un mattone nello stomaco, un peso che devi portare, un peso dolce. Deve essere questo il segno del vero amore. Non semplicemente l'amore che ti fa girare la testa come una vertigine, ma l'amore che ti pianta al suolo come la gravità.
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        Il t9 è l'invenzione del ventunesimo secolo. Ti risparmia un sacco di tempo e ti regala 4 risate, perché quando tu vuoi scrivere una parola lui ne intuisce un'altra, che a volte è quella opposta. Per esempio quando devo scrivere "scusa", la parola che viene fuori è "paura". È una coincidenza singolare, perché quando io devo chiedere scusa per qualcosa ho sempre una gran paura.
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