Frasi di Alessandro D'Avenia

Scrittore, insegnante e sceneggiatore, nato lunedì 2 maggio 1977 a Palermo (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Racconti.

Scritta da: alessia14
Mi sento come l'aereo, che è precipitato. Distrutta. Mi sento come il deserto, che è monotono. Noiosa. Mi sento come il pilota, che è lì da solo. Disperata. Mi sento come l'elefante, che è stato mangiato dal serpente. Inghiottita. Mi sento come il bambino, che non viene preso sul serio dagli adulti. Incompresa. Mi sento come la pecora, che è stata disegnata nella scatola. Imprigionata. Mi sento come il pianeta, che è lontano. Piccola. Mi sento come il tramonto del sole, che è diventato abitudine. Senza valore. Mi sento come il baobab, che è un pericolo. Indesiderata. Mi sento come il vulcano, che sta per esplodere. Impaziente. Mi sento come il re, che si aspetta troppo. Delusa. Mi sento come il vanitoso, che vorrebbe essere ammirato. Insoddisfatta. Mi sento come l'ubriacone, che beve per dimenticare. Dipendente. Mi sento come l'uomo che accende i lampioni, oppresso dalla consegna. Schiacciata. Mi sento come il geografo, che vuol capire tutto ciò che esiste. Ignara. Ma sono anche il fiore, che ama il Piccolo Principe. Sono anche il Piccolo Principe, che vuole addomesticare la volpe. Sono la volpe, che riesce a fidarsi di qualcuno, costi quel che costi. E di me si deve prendere tutto, quello che sono e quello che non sono. Ma ho una paura dannata del morso del serpente.
Alessandro D'Avenia
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    Scritta da: alessia14
    Raccontami la tua storia; se ciò che hai patito si dimostrerà, alla considerazione, soltanto un millesimo di ciò che ho patito io, ebbene, tu sei un uomo allora, e io ho sofferto come una fanciulla; eppure tu somigli alla pazienza che contempla le tombe dei re e disarma la sventura col sorriso.
    Alessandro D'Avenia
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      Scritta da: alessia14
      "Dov'eri finita?"
      "Da nessuna parte."
      "Da nessuna parte? E con chi eri?"
      "Una compagna."
      "E chi è?"
      "Marta."
      "Perché non mi hai risposto?"
      "Non potevo."
      "Che vuol dire" non potevo "?"
      "Ero alle prove teatrali."
      "Alle prove di che?"
      "Non ho fatto niente di male."
      "E non potevi avvertirmi?"
      "La mamma di Marta disegna e cuce costumi splendidi."
      "Perché non mi hai avvertito?"
      "Non volevo che rovinassi tutto. Perché se n'è andato?"
      "Non lo so."
      "Non lo sai? Nessuno sa mai niente!"
      "Ho provato a chiamarlo... Nulla."
      "Dimmi la verità."
      "Non mi ama più."
      "E tu? Lo ami ancora?"
      "Si."
      "Allora perché lo hai fatto andar via?"
      "Non mi ha chiesto il permesso..."
      "Non lo amavi abbastanza. Se uno ha un tesoro, non lo perde. Se lo tiene stretto a tutti i costi: è questione di vita o di morte."
      Alessandro D'Avenia
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        - Leuos: Bianco. Da questa deriva la parola italiana "luce.
        - Aima: Sangue. Da questa deriva la parola italiana "ematoma" (grumo di sangue).
        [Se metti insieme quelle due parole paurose, ne viene fuori una ancora più terribile: leucemia]
        [Un nome che deriva dal greco e significa "sangue bianco"]
        [Lo sapevo che il bianco è una fregatura. Come può il sangue essere bianco?]
        [Il sangue è rosso e basta]
        [Le lacrime sono salate e basta]
        [Silvia me lo ha detto in lacrime]
        - Beatrice ha la leucemia.
        [E le sue lacrime sono diventate le mie]
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