Frasi celebri di Alessandro D'Avenia

Scrittore, insegnante e sceneggiatore, nato lunedì 2 maggio 1977 a Palermo (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Racconti.

Scritta da: Pierpaolo
La cosa importante non è l'abito, né il ricevimento. La cosa importante è che in due diventate Cristo. La vita di Cristo entra in voi e da quel momento il vostro amore risorge ogni volta che muore. Non è una magia, è ciò che accade realmente se gli date spazio nelle e con le vostre vite.
Alessandro D'Avenia
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    Scritta da: Pierpaolo
    Quando un branco di lupi non riesce a trovare più prede, a far bottino, ad azzannare e nutrirsi, quando un branco di lupi perde il proprio territorio di caccia, le tane, la forza, reagisce massacrando il più debole del branco. Si nutre della propria carne. Gli uomini-lupi fanno allo stesso modo, sacrificano chi gli è vicino per sentirsi forti. E scelgono il più debole. Così recuperano controllo e potere. Ma tra gli uomini accade che proprio il sacrificio del più debole risvegli chi se ne stava in disparte, indifferente o impaurito. Il suo sangue nutre loro più dei lupi che lo hanno divorato. Il 15 settembre un branco di lupi affamati si aggira per Brancaccio senz'altra meta che la fame.
    Alessandro D'Avenia
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      Scritta da: Pierpaolo
      La spiaggia è il punto di frizione fra terra e mare, su quel confine i bambini e i loro padri costruiscono castelli minacciati dall'onda. Allo stesso modo un labbro spaccato è il punto di scontro tra sottomissione e verità. Non avrà mai fine la strana guerra con cui la violenza tenta di opprimere la verità. La violenza fa ogni sforzo per abbatterla, spazzarla via, annichilirla, e tuttavia non riesce a far altro che rafforzare la resistenza. Di contro la verità la aizza come fosse un cane rabbioso. In natura quando una forza ne combatte un'altra, la maggiore distrugge la minore, ma violenza e verità non possono nulla l'una sull'altra.
      Alessandro D'Avenia
      Composta nel ottobre 2014
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        Scritta da: Sylvia Drago
        La cosa più strana è che io uso le parole per ancorarmi, e poi sono proprio loro a spingermi verso l'ignoto, come mappe mute da riempire di luoghi, perché ogni parola detta con precisione apre uno spazio vuoto attorno, come il molo di un porto.
        Alessandro D'Avenia
        Composta nel ottobre 2014
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          Scritta da: Bamby85
          L'amore non è un aperitivo o una cena fuori, ma una dannatissima quotidianità che diventa una sorpresa ogni giorno grazie al fatto di essere in due. Tu questo non lo sai. Tu non sai cos'è amore. Tu ti esalti con i tuoi libri, ami loro, non le persone. Ami le parole, non la vita, perché la vita ha le ombre fa male. Tu parli, parli, ma non ascolti. Tu prendi, prendi, ma non dai nulla.
          Alessandro D'Avenia
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            Scritta da: alessia14
            "Una volta ho sognato una donna bellissima, vestita di un cappotto bianco. Mi guardava e sorrideva. Le ho chiesto:" Da dove viene la tua bellezza? ". e la donna mi ha risposto:" Un giorno piangevi e io mi sono strofinata il viso con le tue lacrime ". Andrà tutto bene, Margherita, andrà tutto bene..."
            Alessandro D'Avenia
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              Scritta da: alessia14
              "Dove sei... dove sei..."
              "Ecco la camomilla."
              "Grazie. Come fai con cinque figli?"
              "Come farei senza..."
              "Troppe preoccupazioni, ansie, dolori..."
              "Non lo so, Eleonora. Viene un momento in cui ti rendi conto che tu hai partecipato a qualcosa di più grande. Non sei tu ad aver dato la vita, anche se l'hai portata. A poco a poco ho capito che portarla significa che ti è affidata. Questo mi dà una grande serenità. E poi non hai idea che carica ti dà l'amore di cinque figli..."
              "e se tuo marito se ne andasse?"
              "C'è stato un momento in cui volevo andarmene io..."
              "Tu?"
              "Si. Ero stanca, mi sentivo sola."
              "E poi?"
              "Mi sentivo sola, ma alla fine forse non lo ero. Gliene ho parlato e lui ha comprato due biglietti d'aereo e pochi giorni dopo siamo partiti per New York. Ci siamo fermati una settimana. Io non c'ero mai stata e lui mi ha portato nei posti che aveva visitato da ragazzo nell'estate dopo la maturità."
              "E i ragazzi?"
              "Sparsi tra amici e parenti..."
              "Sembra un film..."
              "Nei film certe cose succedono perché qualcuno le fa nella realtà."
              Alessandro D'Avenia
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